“Una netta ripresa dell’attività ospedaliera dopo il rallentamento dovuto alla pandemia che ha costretto gli ospedali ad occuparsi quasi esclusivamente dei malati Covid, una notevole eterogeneità delle cure tra le diverse regioni italiane, oltre che tra strutture della stessa regione e soprattutto le ottime performance di alcuni ospedali del Centro Sud Italia, che in alcune aree specialistiche fanno registrare livelli di prestazioni che non hanno nulla da invidiare a quelle dei migliori ospedali del Nord del Paese. Una vera e propria rinascita che non riguarda i due maggiori ospedali lucani, le cui performance restano deludenti”.
E’ quanto dichiara, in una nota, il consigliere regionale Giovanni Vizziello, dopo il risultato delle analisi del Programma Nazionale Esiti relativo al monitoraggio dell’attività ospedaliera nell’anno 2021.
Il consigliere spiega che il Programma Nazionale Esiti (PNE) è da dieci anni un fondamentale strumento di valutazione dello stato di salute dei sistemi sanitari delle varie regioni d’Italia e nell’edizione 2022, recentemente presentata da Agenas, prende in considerazione ben 194 indicatori gran parte dei quali dedicati all’assistenza ospedaliera e che fotografano la capacità delle regioni di erogare prestazioni sanitarie adeguate ai bisogni di salute dei cittadini.
“Novità assolutamente positive vengono dagli ospedali del Centro Sud – prosegue Vizziello – dal momento che in caso di infarto tra le 10 strutture che fanno registrare proporzioni più elevate di angioplastica primaria entro 90 minuti ben sette sono nel Centro Sud. Tra le prime dieci strutture con la più bassa mortalità a 30 giorni dopo un intervento di bypass aortocoronarico cinque sono nell’Italia centro meridionale e sono sempre nel Centro Sud sei dei dieci ospedali che fanno registrare le proporzioni più elevate di pazienti operati entro 48 ore per frattura del femore. L’ospedale del Mare di Napoli per quanto riguarda la proporzione di angioplastica primaria garantita entro 90 minuti, l’ospedale ‘San Giovanni Di Dio e Ruggi d’Aragona’ di Salerno per quanto riguarda il numero di interventi di bypass aortocoronarico effettuati e la mortalità a 30 giorni dall’intervento, l’Ospedale Umberto I di Siracusa per quanto riguarda le fratture del collo del femore di pazienti ultrasessantacinquenni operate entro 48 ore, il Miulli di Acquaviva delle Fonti per quanto riguarda il numero di interventi per tumore della prostata sono strutture in grado di mettersi alle spalle in classifica molti ospedali del Nord tradizionalmente considerati virtuosi”.
“Dispiace constatare – conclude Vizziello – che nell’istantanea delle eccellenze scattata da Agenas non figurino i due maggiori ospedali lucani, nonostante il grande lavoro svolto, ad esempio, dal Dottor Luzi nella cardiochirurgia del San Carlo di Potenza o l’ottima tradizione di chirurgia generale espressa negli anni scorsi dal Madonna delle Grazie di Matera. Circostanze, quelle emerse dal monitoraggio Agenas, delle quali è doveroso prendere atto per migliorare la qualità delle cure e superare criticità assistenziali che non possono più essere scaricate sulla salute dei cittadini lucani”.