Udienza fiume del processo a carico di quattro insegnanti, Rina Lovisi, Rosa Fiscina, Ines Stella e Anna Torre, e dell’ex dirigente scolastico Biagio Bruno, dell’Istituto comprensivo di Caselle in Pittari.
Dopo la pausa estiva, continuano al Tribunale di Lagonegro le audizioni in aula dei genitori che hanno denunciato i presunti maltrattamenti subiti dai loro bambini. Rigettata l’istanza di rinvio avanzata da un avvocato e disposto l’avvio del dibattimento nell’aula Nigro ancora a porte chiuse.
I cinque imputati sono accusati a vario titolo di abuso dei mezzi di correzione e maltrattamenti nei confronti di alcuni bambini delle scuole elementari (nel caso dell’ex preside di non aver preso provvedimenti dopo le segnalazioni). Per Bruno il legale ha chiesto il proscioglimento in quanto in pensione dal settembre del 2012.
In oltre quattro ore di udienza sono stati interrogati cinque genitori che hanno riferito su quanto i loro figli hanno raccontato in passato. Alcuni genitori “non ricordano bene“, altri ripetono quanto denunciato già in precedenza, e che li ha spinti nel 2014 a raccontare tutto ai Carabinieri di Sapri.
Un processo particolare, che vede i bambini sentiti in udienza a distanza di quattro anni dai fatti. Un elemento che, secondo i legali delle insegnanti, ipotizza un contagio dichiarativo.
Tutti i bambini e i genitori hanno escluso maltrattamenti da parte della maestra Anna Torre, finita a processo in un secondo momento insieme ad Ines Stella. Confermato in linea di massima quanto sentito fino ad ora, ovvero che le maggiori responsabilità sarebbero riconducibili a due delle quattro maestre che secondo i piccoli, più di altre avrebbero abusato dei mezzi di correzione.
Nelle prossime udienze, del 12 settembre e del 21 ottobre, altri genitori compariranno davanti al giudice. Il processo dovrà chiarire cosa accadde tra il 2011 e il 2014 nella scuola elementare di Caselle in Pittari.
– Marianna Vallone –
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