Sono state revocate le ultime misure cautelari ancora in corso relative al procedimento penale “Febbre dell’oro nero”, che ad aprile dello scorso anno ha portato all’emissione di decine di misure cautelari.
Il procedimento penale riguarda accuse a vario titolo per 57 persone di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di frodi in materia di accise ed IVA sugli olii minerali, intestazione fittizia di beni e società, riciclaggio, autoriciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita, che ha toccato principalmente il Vallo di Diano. Qui, secondo gli investigatori, sarebbero nate distinte ma collegate organizzazioni criminali che avrebbero operato, così come nella provincia di Taranto.
Per gli investigatori alcune organizzazioni sarebbero riconducibili al clan dei Casalesi e ai clan tarantini. Ieri si è svolta una nuova udienza del Tribunale di Lagonegro, ma nell’aula bunker del Tribunale di Salerno, perché in quello lagonegrese gli spazi sono troppo ridotti per il numero di imputati e legali.
Ieri è arrivata la revoca degli arresti domiciliari per Massimo Petrullo, Raffaele Diana, Giuseppe Diana e Vincenzo Diana. Per il giudice sono venute meno le esigenze cautelari.
L’udienza è durata fino al pomeriggio. Il processo continuerà a gennaio, quando si discuterà delle intercettazioni.
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16/6/2022 – Febbre dell’Oro Nero. Procedimento penale trasferito nell’aula bunker di Salerno, poco spazio a Lagonegro