Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è stato assolto dalla Corte d’Appello di Salerno nell’ambito dell’ormai noto processo Crescent. I giudici hanno quindi confermato la sentenza ottenuta in primo grado nel settembre del 2018.
La Procura aveva chiesto la condanna ad un anno e 6 mesi. Per 15 imputati nel procedimento si è prescritto il reato di abuso d’ufficio, mentre per De Luca è caduto in prescrizione anche il reato di falso relativamente ad un atto sulla lottizzazione.
Chiesti un anno e 4 mesi per gli imprenditori edili Rocco Chechile ed Eugenio Rainone, un anno e 2 mesi per l’ingegnere Lorenzo Criscuolo e per i funzionari del Comune e della Soprintendenza Matteo Basile, Anna Maria Affanno e Giuseppe Villani. Le accuse sono violazione delle normative paesaggistiche e irregolarità nelle procedure di lottizzazione.
Tutto nasce in merito alla realizzazione del Crescent, il complesso architettonico in prossimità della zona del lungomare salernitano progettato nel 2007 su richiesta dell’allora sindaco De Luca, fin dall’inizio al centro di intricate vicende giudiziarie dapprima sotto il profilo ambientale e amministrativo e successivamente anche sotto quello penale. La pubblica accusa aveva richiesto di sequestrare l’area su cui è stato realizzato il Crescent, progettato da Ricardo Bofill.