Questa mattina si è svolta, presso il Tribunale di Salerno, l’udienza dibattimentale del Processo Chernobyl.
Il Pubblico Ministero Russo ha ascoltato uno dei due teste presenti in aula, il Maresciallo Gennaro d’Agnese, appartenente al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Caserta, che ha partecipato alle indagini che hanno condotto al processo.
Il teste, dietro domanda del P.M. ha specificato che i rifiuti speciali non pericolosi provenivano da fanghi generati dalla depurazione delle acque reflue urbane e di quelle di navi attraccate al porto di Napoli. Inoltre questi rifiuti speciali venivano sversati in terreni agricoli privati in diversi comuni di Caserta e Salerno, tra cui San Rufo, Teggiano, San Pietro al Tanagro, Eboli, Capaccio.
All’udienza erano presenti gli avvocati delegati dai sindaci dei Comuni coinvolti e il Presidente della Codacons Vallo di Diano, Roberto De Luca.
“Dalle dichiarazioni del teste è emerso che i rifiuti speciali non sono pericolosi, ma nessuno ha mai fatto analisi analitiche su questi terreni, ci sono solo le consulenze depositate nell’udienza preliminare – dichiara l’avvocato Marchetti, rappresentante della Segreteria Nazionale del Codacons – Gli organi preposti avevano chiesto ai sindaci di intervenire e fare gli opportuni rilievi sui terreni di loro competenza, senza avere alcuna risposta. Adesso chiederemo ai sindaci di avere gli atti“.
Il Presidente Ferrara ha rinviato al 14 febbraio la discussione finale del processo.
– Rosanna Raimondo –