Forte emozione per i parroci del Golfo di Policastro che ieri, a Roma, hanno avuto occasione di incontrare Sua Santità Papa Francesco per un’udienza privata.
L’appuntamento si è svolto nella Sala del Concistoro, dove si è raccolta una delegazione dell’Istituto Secolare dei Sacerdoti Missionari della Regalità di Cristo, tra cui erano presenti anche i sacerdoti diocesani del Golfo di Policastro don Marco Nardozza, don Pasquale Pellegrino, don Francesco Alpino, don Enzo Morabito e don Andrea Sorrentino.
I membri dell’Istituto sono diocesani che vivono in luoghi diversi in obbedienza al proprio vescovo, con la consacrazione attraverso i voti di povertà, obbedienza, castità e apostolato.
Papa Francesco ha rivolto il benvenuto ai preti dell’Istituto fondato nel 1953 da padre Agostino Gemelli ed ha rivolto loro un ringraziamento sentito: “Vi ringrazio perché questo incontro mi offre l’occasione di sottolineare il valore della secolarità nella vita e nel ministero dei presbiteri – ha affermato il Papa durante l’udienza -. In effetti, secolarità non è sinonimo di laicità. La secolarità è una dimensione della Chiesa, chiamata a servire e testimoniare il Regno di Dio in questo mondo. E la consacrazione viene a radicalizzare questa dimensione, che chiaramente non è l’unica, ma è complementare a quella escatologica. La Chiesa, ogni battezzato, è nel mondo, è per il mondo, ma non è del mondo”.
Durante l’udienza è stata donata al Pontefice la planimetria del Centro di formazione in costruzione in Burundi che sarà intestato a Monsignor Michael Courtney, nunzio apostolico morto in un attentato nel 2003.
“E’ sempre una gioia immensa, carica di emozione, partecipare all’udienza con il Santo Padre – ha affermato don Andrea Sorrentino -. Nel breve colloquio avuto con lui sono stato colpito dal suo sguardo penetrante, Paterno. Gli ho confermato la mia fedeltà e obbedienza, a lui, successore di Pietro, e alla Chiesa universale. Ho chiesto di pregare non solo per me affinché io possa sempre essere umile servitore nei luoghi dove sono chiamato a servire la Chiesa, avendo sempre uno sguardo umile e attento verso i più bisognosi, i più fragili, e gli ho chiesto una benedizione particolare per tutti i bambini, gli uomini, le donne e gli ammalati del nostro territorio. Assicurandogli, inoltre, la mia preghiera per il suo ministero e per la sua salute”.
Dopo le attente parole e i ringraziamenti del Papa ai confratelli per il servizio svolto quotidianamente nel rispetto dell’umiltà e della generosità restando sempre a disposizione dei più deboli, l’udienza è terminata con un monito: “Cari fratelli, la fedeltà a questa vostra vocazione vi preservi da due tendenze oggi diffuse, anche tra i preti: l’autoreferenzialità e la mondanità. Nessuno di noi ne è del tutto immune. Bisogna riconoscerlo e reagire con la grazia del Signore. Dal Cielo vi aiutino e vi accompagnino la Madonna e San Francesco d’Assisi. Vi benedico tutti di cuore. E vi chiedo per favore di pregare per me” ha concluso Sua Santità.