“Fino ad oggi c’è stato soltanto un rinvio a giudizio, noi invece stiamo aspettando, ormai da circa due anni, che si decida in un senso o nell’altro. La posizione di don Vincenzo Federico è stata stralciata e siamo ora in attesa della più probabile via dell’archiviazione. Avevamo semplicemente chiesto rapidità e solerzia, ma sono trascorsi quasi due anni”.
Con queste parole l’avvocato Renivaldo Lagreca, difensore di Don Vincenzo Federico ha commentato la vicenda giudiziaria che vede il sacerdote, nella sua qualità di direttore della Caritas della Diocesi di Teggiano – Policastro, accusato del reato di peculato.
A maggio del 2015 don Vincenzo Federico è finito nell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Napoli per verificare dove finisse parte del denaro destinato all’assistenza degli immigrati. L’inchiesta ha portato anche all’arresto, nel napoletano, di due persone, il presidente di un’associazione onlus e la sua compagna. In base alle indagini compiute dalla Procura si sarebbe appropriato dei “pocket money”, i buoni acquisto giornalieri da 2,50 euro che lo Stato concede ai richiedenti asilo.
Al sacerdote originario di Teggiano e parroco a Padula è stata contestata una presunta appropriazione di 109mila euro.
Dal mese di ottobre del 2015 alla direzione della Caritas diocesana a don Vincenzo Federico è subentrato don Martino De Pasquale.
Il sacerdote valdianese ha sempre respinto le accuse e in più di una circostanza si è detto tranquillo e fiducioso nella giustizia e certo che verrà dimostrato che il suo operato è stato caratterizzato sempre da limpidezza e trasparenza.
– Erminio Cioffi –
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AMEN……!!!!!
Ma la verità qual’e’?