La tanto discussa vicenda del pozzo Pergola 1 arriva ad una battuta di arresto: sospensione dei lavori per almeno sei mesi decisa dal Ministero dell’Ambiente.
L’Eni, la Regione e il Comune hanno ricevuto da qualche giorno la comunicazione che il pozzo sito in contrada San Vito di Pergola non sarà al momento oggetto di estrazioni e che anche la realizzazione della condotta di circa 20 chilometri, per collegare il pozzo al Centro Oli di Viggiano, è sospesa.
Tutto sembrerebbe dovuto ad una richiesta di sospensione fatta proprio dall’Eni in quanto “la procedura di autorizzazione non è coerente con i tempi e le norme di legge”. Vista tale incoerenza, la società petrolifera ha espresso in una nota l’intenzione di rivedere tutto l’impianto di investimento dell’area. La mancata coerenza tra la richiesta di Via lavori e il dettato legislativo era stata evidenziata anche dalla Regione Basilicata. La decisione, però, lascia cittadini, politici e associazioni con molti punti di domanda.
“Il Ministero dell’Ambiente – si legge sul forum della Ola (Organizzazione lucana ambientalista)– non chiarisce se i termini fissati del 26.06.2015 per la presentazione delle osservazioni/opposizioni del pubblico per la procedura di Via per la messa in produzione del pozzo Pergola 1, slittano anch’essi”.
“L’Eni – sostiene Massimo Macchia, consigliere di minoranza del comune di Marsiconuovo e consigliere provinciale con delega all’ambiente – non può comportarsi come la proprietaria della Basilicata. Dal progetto presentato per Pergola 1 si evince che si tratta di un investimento molto importante con capacità estrattiva di 40/50 mila barili al giorno, non di un semplice pozzo, ma di una parte centrale degli investimenti dell’Eni in Val d’Agri. Quindi, preso atto della richiesta, bisogna che la politica chieda all’Eni spiegazioni più dettagliate”.
– Monica Lopardo –