La povertà cresce in maniera esponenziale: un dato preoccupante che emerge dal rapporto della Caritas diocesana di Potenza.
Nel 2021 i 24 Centri di Ascolto attivati dalla Caritas sul territorio hanno incontrato e sostenuto 2.559 famiglie, tra queste il 46% non si era mai rivolto prima alla Caritas.
“Risulta molto difficile – si precisa nel rapporto – delineare un profilo specifico o caratteristiche sociali definite in quanto, soprattutto la prima metà dell’anno è stata fortemente influenzata dai problemi economici e sociali indotti dall’emergenza sanitaria, caratterizzando fortemente buona parte dei percorsi di sostegno promossi attraverso interventi temporanei e frammentati, quasi in contrapposizione rispetto alla continuità nella presa in carico di tutte quelle persone con lunghe storie di assistenza e sostegno”
Resta pressoché invariato il dato relativo alla nazionalità delle persone incontrate, da sempre in controtendenza rispetto a quello nazionale: l’85,7% è infatti di nazionalità italiana, la presenza di stranieri si conferma solo in specifiche zone della Diocesi o in quartieri della città capoluogo. Aumentata la percentuale di donne che si sono rivolte nel 2021 alla Caritas: il 54%, nell’anno precedente invece il 47%.
“Nel 2021 – si legge nel rapporto – i bisogni relativi al lavoro precario e alla sottoccupazione hanno riguardato il 21,5% delle famiglie incontrate (nel 2019 erano appena l’8%), il tema del lavoro povero inizia ad essere intercettato in modo strutturale dalle Caritas. Il 77,5% delle famiglie ha un reddito insufficiente, molto preoccupante diventa il tema dell’indebitamento che sta assumendo carattere sistemico”.
La classe di età maggiormente colpita resta quella tra i 45 e i 54 anni. Nel rilevare che “viene tristemente confermato il legame tra il basso capitale formativo e la vulnerabilità economica e sociale”, il rapporto ha registrato, a differenza del 2020, “un crollo del livello di istruzione, evidenziando come i deficit formativi, a volte correlati a posizioni occupazionali poco qualificate e precarie, abbiano amplificato e prolungato gli effetti della crisi sociale innescata dal Covid per molte famiglie”.