Per il Garante dell’Infanzia della Basilicata non è più rinviabile non dare pari opportunità a tutti i bambini, a prescindere dalla situazione socio-familiare dei loro genitori, con servizi socio-educativi 0/6 anni gratuiti e per tutti.
Giuliano pone l’attenzione sullo stato di povertà educativa in cui si trovano i ragazzi lucani, “figlia di una povertà sociale che attanaglia fortemente le nostre comunità“. Prima della pandemia, in Basilicata, vi erano 96.486 persone povere, 47.586 in situazione di deprivazione e 33.003 a rischio povertà. I minori a rischio di povertà erano 37.586, 17.417 in situazione di deprivazione e un tasso di disoccupazione giovanile pari al 38,7%.
“La situazione oggi –spiega – è notevolmente peggiorata con una ricaduta inevitabile sui bambini e ragazzi, che condiziona e alimenta quella educativa. Ecco perché non è più rinviabile non dare pari opportunità a tutti i bambini, a prescindere dalla situazione socio-familiare dei loro genitori, con servizi socio-educativi 0/6 anni gratuiti e per tutti. Tenendo anche in conto che solo il 30% dei bambini e adolescenti che vivono in contesti sociali svantaggiati, caratterizzati da disagio familiare, precarietà occupazionale e deprivazione materiale, riuscirà a scrollarsi di dosso le deficienze accumulate in questi anni”.
Per il Garante sarebbe opportuno che il Presidente Bardi “prenda in seria considerazione l’ipotesi di dare corso ad una propria legge regionale in merito o a dare avvio a quella giacente da anni presso il Consiglio regionale, perché la povertà educativa è una povertà che agisce sui ragazzi privandoli dei loro talenti e delle loro inclinazioni”.
– Chiara Di Miele –