I rappresentanti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Einstein-De Lorenzo” di Potenza, Gabriele De Nicola, Simone Faraulo, Giuseppe Rosa, Raffaele Mastroberti e Yassin Melloul scrivono al Direttore Generale dell’ASP di Potenza, al sindaco Mario Guarente, al Presidente della Provincia Rocco Guarino, al Presidente di ANCI Basilicata Salvatore Adduce, agli assessore regionali Donatella Merra, Rocco Leone e Francesco Cupparo.
Al centro della lettera il ritorno tra i banchi e la sicurezza in ordine sanitario. “Non contestiamo assolutamente la decisione di rientrare tra i banchi, – scrivono – ma esprimiamo solamente una grande perplessità riguardante le precarie misure di sicurezza e prevenzione adottate, che non hanno giovato alla tranquillità di famiglie, alunni, corpo docenti e personale scolastico. Vogliamo di conseguenza porre all’attenzione la principale problematica che con lo scoppiare della crisi pandemica non ha fatto altro che espandersi ed accentuarsi, e cioè la mancanza di adeguato e sufficiente servizio di trasporto pubblico locale. Ciò, se sommato ad un’ancora mancante campagna di screening (non è affatto nostra intenzione puntare il dito, consci del poco preavviso e del grande carico di lavoro da elaborare) rende questo ennesimo ritorno una vera incognita, viste e considerate la curva dei contagi e le recenti semi-aperture alla vita sociale durante le festività pasquali“.
La popolazione studentesca è composta maggiormente da viaggiatori, soprattutto provenienti da paesi della provincia, che chiedono un’azione perentoria ed efficace. “Nella giornata di ieri ci è giunta però comunicazione di uno screening organizzato presso l’I.C. di Picerno, per i soli studenti provenienti dal Comune, peraltro in zona rossa – proseguono -. Nonostante sia appunto una campagna riservata esclusivamente agli alunni e al personale proveniente dal comune e/o frequentante la sede di Picerno, ci riteniamo insoddisfatti circa la mancanza di misure egualitarie verso le sedi del capoluogo. Di conseguenza non osiamo però né sostituirci né giudicare le autorità competenti in materia, ma richiediamo una delucidazione su quanto sia stato fatto finora e su quanto è in programma, al fine di assicurare uno screening efficace, accessibile e vicino alla popolazione interessata“.
I rappresentanti dell’Istituto chiedono un incontro in tempi relativamente brevi, per aggiornare i compagni circa la situazione e, di conseguenza, elaborare efficaci proposte che concernono le sedi, “da sempre sofferenti di una mala gestione delle Istituzioni preposte al di fuori della vita politica propria dell’Istituto, che spesso in materia si è dovuta trovare a ragionare con insufficienti mezzi“.
“Le attività in presenza, particolarmente quelle svolte nelle aree adibite alla pratica, specie quelle di Laboratorio, compongano la metà del quadro orario della somma di tutte le materie di indirizzo del triennio – spiegano -. È di conseguenza fondamentale per noi un rientro sicuro, consapevoli comunque che le buone norme individuali contribuiscano ad arginare il rischio di contagio, che però potrebbero divenire vanificate se all’esterno delle mura scolastiche vi è il rischio di dover viaggiare e confrontarsi con una realtà vincolante ad una violazione delle regole circa il distanziamento e la capienza massima dei mezzi di trasporto. Quest’ultimo fattore è stato segnalato a più riprese da molti studenti pendolari i quali, anche tramite file, hanno testimoniato occasioni di sovraffollamento, che alle volte hanno addirittura impedito di raggiungere il luogo di apprendimento. Vogliamo sottolineare ancora come questi mancati viaggi abbiano impedito di assentarsi per un’intera giornata di lezioni e non magari solamente per una determinata fascia oraria“.
– Chiara Di Miele –