Un autista, un medico e tre infermieri. Sono gli ultimi cinque operatori del reparto sanitario sospesi dalla direzione dell’Azienda Sanitaria Regionale “San Carlo” di Potenza perchè no-vax, senza quindi aver provveduto a vaccinarsi contro il Covid-19.
Si tratta degli effetti della stretta decisa dal Governo con l’introduzione del cosiddetto “Green pass rafforzato” per contenere i contagi da Covid-19. I cinque sanitari lucani non hanno ottemperato all’ultima decisione del Governo, che prevede la sospensione dal lavoro dal 15 dicembre. Senza retribuzione e senza conseguenze disciplinari, ma con il diritto alla conservazione del posto di lavoro.
L’azienda ha anche avviato l’allestimento per un nuovo hub per la somministrazione dei tamponi ai fini del monitoraggio, nei pressi di Viale dell’Unicef, in materia di contenimento del contagio. Necessario, visto che come in tutta Italia, il virus continua ad essere presente anche se sembra aver fatto registrare una leggera flessione negli ultimi giorni. Attualmente in Basilicata sono poco più di 17mila le persone positive al virus. Dei ricoverati, 52 sono all’ospedale “San Carlo” di Potenza (4 in terapia intensiva). A ricevere almeno una dose del vaccino, secondo l’ultimo aggiornamento, sono 459.313 lucani (83%), 420.805 hanno ricevuto anche la seconda dose (76,1 %) e 266.061 il ciclo completo (48,1 %).
I residenti in Basilicata sono 553.254: dall’inizio dell’emergenza sono state somministrate sul territorio lucano 1.146.179 dosi di vaccino. Non manca qualche problema anche nel sistema scolastico. Infatti, in Basilicata sono 182 le classi che hanno attivato la didattica a distanza vale a dire il 10 %, a causa di casi di positività. Il restante svolge attività in presenza. A proposito dei più piccoli: procede con ottimi numeri la vaccinazione riservata alla fascia di età dai 5 agli 11 anni.
In generale, per quanto riguarda la campagna di vaccinazione, secondo i dati Agenas, la Basilicata è sopra la media italiana ed europea per popolazione vaccinata.