“Non esiste alcuna associazione a delinquere”.
Con questa motivazione, il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso delle difese revocando la misura cautelare degli arresti domiciliari a carico dei cinque indagati dell’inchiesta “Il canto delle sirene” avviata dalla Procura di Potenza riguardo una presunta truffa ai danni dell’Inps per la percezione degli assegni di accompagnamento e di invalidità.
Nell’inchiesta anche un’oculista di Polla, Aurora Leone De Magistris. Per lei, difesa dall’avvocato Clemente Delli Colli, la misura cautelare riguardo la sospensione dall’attività medica era stata già revocata nei giorni scorsi perché, secondo il Gip Lucio Setola, risulta essere estranea all’associazione a delinquere. A meno di venti giorni, quindi, sono ritornati liberi gli indagati.
La decisione dal Tribunale del Riesame è stata presa a seguito dell’udienza tenutasi martedì nel Palazzo di Giustizia di Potenza. Nell’inchiesta risultano essere iscritte sul registro degli indagati in totale 37 persone tra avvocati, medici, faccendieri e cittadini che avrebbero usufruito delle prestazioni. I sei destinatari della misura cautelare sono stati sottoposti all’interrogatorio di garanzia lo scorso 30 settembre. Alcuni hanno depositato memorie altri invece hanno risposto alle domande del giudice.
I cinque indagati che hanno ottenuto la revoca degli arresti domiciliari sono difesi dagli avvocati Antonio Di Lena, Michele Napoli, Donatello Cimadomo, Paolo Lorusso, Caterina Cassino, Soldano Sansone, Giuseppe Malta e Domenico Sannella.
L’accusa per gli indagati è quella di aver truffato l’Inps di oltre 130mila euro in poco più di un anno.
– Claudio Buono –
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