Dopo il rinvio del 25 febbraio scorso e l’avvento della guerra che ha cambiato tutta la sua agenda è stata ospite questa mattina a Potenza Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno di origini potentine. Alla sua presenza, unitamente a quella dei rappresentanti istituzionali regionali, il taglio del nastro della sede operativa di Potenza della Direzione Investigativa Antimafia. Una giornata importante per la Basilicata che, tramite rappresentanti istituzionali, da tempo chiedeva l’istituzione della DIA, visto che il territorio lucano, come testimoniano diverse operazioni della Procura di Potenza portate a termine, è oggetto di infiltrazioni da parte di organizzazioni mafiose e criminali.
Il taglio del nastro nella sede di via Vaccaro alle 11.30 in punto. Due minuti prima Lamorgese ha scoperto la targa che indica la sede della DIA all’ingresso. A fare gli onori di casa il sindaco Mario Guarente, il Presidente della Regione Vito Bardi e il Vescovo Mons. Salvatore Ligorio, che ha benedetto la sede. Presenti anche i parlamentari Vito De Filippo e Pasquale Pepe.
Già dal 1° marzo all’interno della Sezione Operativa di Potenza lavorano 18 investigatori. A regime saranno 23 quelli impegnati nella lotta alla criminalità organizzata.
“Oggi – ha dichiarato il ministro Lamorgese – siamo qui con l’impegno di dare maggiore sicurezza a questo territorio, che tengo molto a cuore. Abbiamo iniziato a parlare della DIA da alcuni anni. Ne ho parlato con il Procuratore Curcio. Questo è un impegno importante. So che questa sede è ancora incompleta, ma so anche che ci sono importanti professionalità che lavorano per questo territorio. A brevissimo la sede sarà completa per lavorare al meglio. L’istituzione della DIA è un segnale importante anche per verificare lo stato delle infiltrazioni criminali in Basilicata”.
Il ministro, nel sottolineare che ha avuto sollecitazioni da istituzioni locali e gruppi parlamentari, ha voluto conoscere personalmente tutti gli investigatori in servizio, salutandoli con gli auguri di buon lavoro. L’istituzione della DIA è anche una piccola vittoria del procuratore Curcio, i cui genitori sono di Polla e di Caggiano. L’annuncio dell’istituzione a Potenza è stato dato lo scorso 22 gennaio a Potenza dal Procuratore Generale della Corte d’Appello, Armando D’Alterio, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. Ma Curcio da tempo chiedeva al Ministero di intervenire e importante è stata la sua audizione nella Commissione parlamentare Antimafia la scorsa primavera, dove aveva sottolineato la presenza di gruppi autoctoni riconosciuti da famiglie legate a ‘ndrangheta, camorra e Sacra Corona Unita, come alcune operazioni della Procura potentina hanno fatto emergere.
La Basilicata, è stato sottolineato da più parti durante l’inaugurazione odierna, non è più l’isola felice di anni fa. Ma i primi risultati dell’attività della DIA sul territorio lucano non arriveranno prima di un anno e mezzo. Il territorio lucano da anni è diventato molto appetibile da parte di numerosi gruppi mafiosi.
Dopo il taglio del nastro in via Vaccaro il ministro Lamorgese, ospite in Prefettura con il Presidente Bardi e con il Prefetto di Potenza, Michele Campanaro, ha sottoscritto il protocollo d’intesa per l’attuazione del numero unico di emergenza 112. Da qualche giorno, quindi, la lotta al crimine sul territorio lucano si è potenziata in modo esponenziale con una struttura che proverà a bloccare sul nascere ogni tipo di infiltrazione mafiosa e organizzata.