Il Centro Sportivo Italiano – Comitato di Potenza organizza, per tutto il mese di giugno, una raccolta di indumenti per Haiti.
L’iniziativa segue l’esperienza di due potentini, Giuseppe Berillo e Pierluigi Santoro, che la scorsa estate hanno trascorso 20 giorni ad Haiti per un progetto di volontariato sportivo del CSI per il Mondo. Un’esperienza che ha rappresentato per loro un motivo di grande crescita personale, in cui si sono rapportati con bambini e ragazzi di un paese molto povero, sconvolto anni fa da un terribile terremoto, a cui viene negato anche un bicchiere d’acqua, e dove si vive senza regole. Si tratta di bambini e ragazzi a cui manca una guida, che hanno bisogno di affetto perché il concetto di famiglia è ben lontano dal nostro vivere quotidiano: vengono lasciati liberi, a 4-5 anni sono molto più grandi e maturi, non hanno nulla e devono trovare qualcosa per sopravvivere.
Giuseppe e Pierluigi avevano raccontato di aver portato con loro, all’inizio dell’esperienza, un bagaglio a mano di circa 7 kg a testa con poche cose, ma di essere tornati più leggeri, perché lasciarono lì ogni cosa, a partire proprio dai vestiti, e avevano promesso di organizzare una grande raccolta di indumenti e calzature da poter mandare ai bambini haitiani.
Per questo motivo che per tutto il mese di giugno si terrà una raccolta di vestiti e scarpe, in particolare abbigliamento e calzature sportivi, che poi verrà spedita ai ragazzi dell’America latina. La raccolta avverrà in due modalità: si possono contattare direttamente i due ragazzi ai numeri 346/9460088 (Giuseppe Berillo) e 334/7303776, (Pierluigi Santoro); oppure ogni mercoledì di giugno dalle 14 alle 15, presso la sede del CSI Potenza nel Parco Baden Powell, dove ci sarà un addetto al ritiro dei vestiti.
“Una raccolta di indumenti a favore di persone che vivono in una condizione svantaggiata è un gesto straordinario – commentano dal CSI Potenza – che richiama l’importanza di vivere nella normalità; è un gesto di solidarietà che deve rientrare nella nostra quotidianità fatta spesso di abbondanza e cose superflue“.
– Paola Federico –