Presunta compravendita di permessi di soggiorno, concussione e tentata violenza sessuale ai danni di una donna africana. Sono queste le accuse nei confronti di un ex poliziotto potentino già in servizio presso l’Ufficio Immigrazione della Questura di Potenza, rinviato a giudizio a seguito della decisione presa dal Giudice per le Udienze Preliminari di Potenza, Antonello Amodeo.
Rinvio a giudizio che arriva al culmine di una indagine portata avanti dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza. L’indagine è nata a seguito del rilascio, diversi anni fa, di un permesso di soggiorno ad un uomo di nazionalità marocchina, segnato da diversi precedenti penali e pluripregiudicato. Le indagini portarono alla luce diverse anomalie che si erano verificate nella gestione dell’Ufficio Immigrazione.
Durante gli accertamenti e il blitz della Polizia a casa dell’ex poliziotto, vennero trovati anche oltre 20mila euro. L’uomo rinviato a giudizio è difeso dall’avvocato Fabio Falcone. Sull’indagato pende anche l’accusa di concussione e tentata violenza sessuale. Accusa mossa dopo il racconto di una donna africana, che ha detto agli inquirenti di aver subito un approccio sessuale dall’uomo nell’ambito della pratica per il rinnovo del permesso di soggiorno. La donna si è costituita parte civile ed è rappresentata dall’avvocato Josè Toscano.
Già in precedenza, qualche mese fa, il Tribunale aveva bocciato l’istanza di patteggiamento di 4 anni di reclusione presentata dall’imputato. Il processo, che si svolgerà davanti al Collegio del Tribunale di Potenza, avrà come inizio il prossimo 25 novembre, data indicata per l’inizio del dibattimento.