“Il cuore di Elisa è nel cuore dell’Africa” è il progetto promosso da Libera contro le mafie e dalla famiglia Claps a 31 anni dalla morte della giovane potentina, il cui corpo fu rinvenuto nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità. Una storia atroce che non ha dato pace per decenni al fratello di Elisa, Gildo e a tanti altri che hanno continuato a cercare la verità fino a quando si è ottenuta giustizia.
L’idea del progetto nasce dalla lettura delle pagine del diario di Elisa in cui scriveva che il suo sogno sarebbe stato diventare medico e operare in Africa.
Giovedì 12 settembre, a 31 anni dalla scomparsa di Elisa Claps, in Repubblica Democratica del Congo si inaugurerà la sala d’attesa del presidio medico situato nel centro Don Bosco Ngangi di Goma con una targa intitolata alla giovane potentina.
Il progetto è stato realizzato grazie al contributo di quanti hanno effettuato una donazione economica in una gara di solidarietà partita un anno fa, all’indomani del trentennale.
Con i fondi raccolti è stato rafforzato un angolo del mondo interessato da un violento conflitto armato che ha determinato una grave crisi umanitaria. L’ultimo rapporto rilasciato da OCHA (Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari) parla di 25,4 milioni di persone in uno stato di bisogno di cui 3,5 milioni in una situazione di grave emergenza alimentare. Tra questi, 800 mila bambini si trovano in una condizione di malnutrizione acuta e 2,1 milioni in malnutrizione moderata.
Ecco perché, ancor prima dell’inaugurazione, nel corso degli ultimi mesi sono stati inviati pasti proteici alla popolazione di Goma. “Il cuore di Elisa nel cuore dell’Africa” è coordinato dal VIS, Volontariato Internazionale per lo Sviluppo ed è già attivo sul territorio africano.
In contemporanea, a Potenza, si svolgerà un incontro al teatro Francesco Stabile alle ore 20. Saranno presenti la famiglia Claps, Jennifer Avakian (Consigliera del VIS), Gianmarco Saurino, attore e testimonial del progetto, Pablo Trincia, giornalista e podcaster, Marianna Tamburrino, referente del Presidio Libera Potenza.