Ha avuto luogo ieri presso il Teatro “Mario Scarpetta” di Sala Consilina un Consiglio comunale straordinario per parlare della Revisione della Geografia Giudiziaria e delle azioni da mettere in campo per la riapertura del Tribunale.
Il primo cittadino di Sala Consilina Francesco Cavallone ha sottolineato che il ministro della Giustizia Carlo Nordio in un intervento si è detto perplesso sull’esito dell’operazione di spending review che ha portato alla riduzione degli uffici giudiziari sul territorio. Sulla questione anche il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha asserito che c’è la piena volontà del Governo di rivedere la Geografia Giudiziaria dato che la chiusura delle sedi non ha provocato risparmi di costi e neanche una migliore qualità.
Il 13 settembre saranno 10 anni che è stato soppresso il Tribunale e, tra le tante anomalie, la Giurisdizione Civile e Penale è sotto il Tribunale di Lagonegro e la Corte d’Appello di Potenza mentre quella Tributaria e Amministrativa sotto Salerno. Gli avvocati e i cittadini, per questo, devono andare da una regione all’altra. Per il sindaco, questo ha portato anche ad un depauperamento e ad uno spopolamento. Inoltre, nelle relazioni della DDA e della DIA si evidenzia come il Vallo di Diano sia diventato un territorio appetibile per le organizzazioni mafiose. “Credo sia una battaglia che tutti insieme dobbiamo combattere. Sicuramente si può porre rimedio a quello che è stato un errore gravissimo. Se dovesse tornare il Tribunale sarebbe un successo per tutti”.
“Quando ci sono problematiche così importanti non si guarda al colore politico e bisogna collaborare – esordisce Domenico Cartolano, capogruppo del Gruppo SaleSi – Qualsiasi iniziativa si voglia intraprendere per il Tribunale da parte nostra c’è la massima disponibilità. Questa riforma è stata voluta da una parte della magistratura. Con i Governi tecnici la politica era debole e non aveva la forza per contrastare questo scellerato disegno. Oggi c’è un Governo eletto dal popolo, abbiamo una Regione presente, i tempi sono cambiati e ci sono state azioni che possono dare un segnale forte. Invito il sindaco a sentirsi con quelli degli altri comuni per fare un’azione comune”.
Anche Alessandro Carrazza, capogruppo di minoranza di Evoluzione Sala, ha assicurato massima collaborazione ed ha proposto di istituire una Commissione speciale che stimi una relazione che vada al Ministero per rappresentare la situazione locale.
Per il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro Enzo Bonafine questo incontro deve servire a capire chi è il nemico dei piccoli territori i quali non devono dividersi tra di loro e non devono lottare. “I piccoli territori devono guardarsi da quella magistratura che ha voluto la riforma e che si opporrà di sicuro a qualunque iniziativa che voglia portare al ripristino delle sedi soppresse. Abbiamo bisogno di una risposta più forte, non è la battaglia dei tecnici ma è del territorio. I politici che non hanno avuto la capacità di opporsi all’epoca non saranno schierati fino in fondo e con convinzione come potranno fare le forze sociali. Non vedo nel Governo una linea che vada in questa direzione. Con l’aumento di competenza del Giudice di Pace e lo svuotamento di competenza dei Tribunali ordinari a favore di sezioni specializzate rischiano la chiusura i piccoli presidi come il Tribunale di Lagonegro”.
Il senatore del Movimento 5 Stelle Francesco Castiello ha consegnato al sindaco Cavallone un disegno di legge depositato in Senato ad ottobre e assegnato alla Commissione Giustizia il 27 dicembre scorso. “Questa riforma nell’impatto con la realtà socio-economica e burocratica ha dimostrato di registrare esiti fallimentari. Se non è possibile rimettere in vita le sedi soppresse che si valuti la possibilità di ripristinare il presidio non nella forma di sede autonoma ma di sezione distaccata”.
“La Regione Campania ha assunto una posizione chiara e netta – spiega il consigliere regionale Tommaso Pellegrino – Ha approvato anche una mozione all’unanimità nella quale ha rappresentato la disponibilità totale a coprire le spese riguardanti il funzionamento del Tribunale, cercando così di venire incontro a quella che era la motivazione per la quale è stato chiuso. Le condizioni per portare avanti la battaglia, laddove c’è un’apertura da parte del ministro, ci sono. O la politica si riappropria delle scelte o non avremo nessun tipo di speranza. Finché continueremo ad avere la burocrazia che prevale sulla politica e quest’ultima non è in grado di rappresentare le esigenze che riguardano i territori siamo sconfitti”.
“E’ un errore legislativo e una vergogna per chi l’ha compiuto. Questo scippo l’ha determinato la politica. Sala Consilina dovrà essere un caso nazionale per quello che lo Stato ha fatto. Uno Stato serio non l’avrebbe mai permessa una cosa del genere. La competenza non appartiene alla Regione ma attraverso le proposte di leggi può rappresentare alle Camere gli errori ed è quello che abbiamo fatto. Più Regioni hanno fatto in modo che su questo argomento si potesse aprire una partita nazionale. Questa è la madre di tutte le battaglie e l’inizio di un percorso che se riusciamo a vincere può far rinascere il Vallo di Diano”, afferma il consigliere regionale Corrado Matera.