In questi ultimi anni il legislatore al fine di combattere l’evasione fiscale, soprattutto tra piccole e medie imprese e commercianti, ha introdotto una serie di strumenti, tra questi il sistema di tracciamento elettronico dei pagamenti.
In seguito alle intervenute modifiche normative in materia fiscale (D.L. 36/2022 – cd. Decreto Pnnr2; art. 18, commi 1,2 e 3) dal 30 giugno in qualunque negozio, attività commerciale e professionale dovrà essere concessa ai clienti l’opzione del pagamento elettronico tramite carta di credito o bancomat e carte prepagate.
Da tale data gli esercenti ed i professionisti che non rispetteranno l’obbligo di garantire la modalità di pagamento tramite POS dovranno pagare una multa.
È prevista una sanzione di 30 euro più il 4% del valore delle transazioni per le quali sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento. L’obbligo è rivolto a:
- commercianti;
- artigiani;
- attività di ristorazione;
- professionisti che esercitano in proprio ed hanno un rapporto diretto con il cliente (ad es. avvocati, notai, commercialisti, medici, tassisti);
- attività ricettive come hotel, B&B ed agriturismi.
La presente sanzione sarà applicata secondo due diversi criteri:
- un importo fisso pari a 30 euro;
- un importo del 4% calibrato in relazione al valore della transazione per la quale è stato rifiutato il pagamento con POS.
Adottando tali criteri si potrà garantire una certa proporzionalità tra la somma “evasa” e la sanzione. Inoltre, non è prevista la possibilità di pagare la sanzione in maniera ridotta tramite l’oblazione amministrativa.
NON APPLICABILITÀ DELLE SANZIONI
Le sanzioni di cui sopra non troveranno applicazione nel caso di oggettiva impossibilità tecnica, ovvero nel caso in cui il commerciante sia in grado di dimostrare un momentaneo malfunzionamento del POS, ad esempio la mancanza di linea. In ogni caso, i clienti che si vedranno negata una transazione con carta, al fine di permettere gli adeguati controlli, potranno segnalare l’esercente all’Agenzia delle Entrate e alla Guardia di Finanza.
POS: LE AGEVOLAZIONI
Commerciati e professionisti possono accedere ad una serie di agevolazioni fiscali, dal credito d’imposta sulle commissioni al bonus per l’acquisto di strumenti utili ai pagamenti.
Dal 1° luglio 2020 tutti i commercianti che hanno offerto un servizio di pagamento tracciabile e che nell’anno precedente hanno accumulato ricavi e compensi per un importo inferiore ai 400.000 euro, possono richiedere un credito d’imposta pari al 30% per le imposte pagate ai prestatori di servizi di pagamento digitali.
Il decreto legge n. 99/2021 ha previsto, altresì, l’aumento del credito d’imposta dal 30% al 100% per le somme pagate nel periodo dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022 per tutti gli esercenti che hanno collegato il proprio lettore di carte ad un registratore telematico, che garantisce l’inalterabilità e la sicurezza dei dati e che abbia accumulato ricavi e compensi per un importo inferiore ai 400.000 euro.
Tale credito sarà concesso in misura integrale fino alla fine del mese di giugno. A partire dal 1° luglio, l’incentivo sarà ridotto al 30% delle commissioni.
CREDITO D’IMPOSTA SU ACQUISTO O NOLEGGIO DI STRUMENTI PER IL PAGAMENTO
Gli esercenti possono accedere a tale agevolazione fino al 30 giugno 2022 in misura variabile ai ricavi e compensi per un importo massimo di 160 euro:
- 70% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;
- 40% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;
- 10% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
BONUS PROFESSIONISTI E IMPRESE
Per l’anno 2022, inoltre, è stata prevista anche una misura ad hoc per professionisti ed imprese, finalizzata all’acquisto, al noleggio o all’utilizzo di sistemi più evoluti di incasso.
L’importo massimo spettante sarà pari a 320 euro per soggetto, nelle seguenti misure:
- 100% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;
- 70% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;
- 40% per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
Ambedue i crediti d’imposta si applicano nel rispetto di limiti e condizioni previsti per gli aiuti di stato, non concorrono alla formazione del reddito del beneficiario e potranno essere utilizzati esclusivamente in compensazione dopo il sostenimento della spesa.
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