La Piazza Cilento-Vallo di Diano dell’Associazione culturale Schierarsi ha provveduto nei giorni scorsi ad inoltrare una richiesta di accesso agli atti alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino per conoscere il parere espresso in ordine all’impatto archeologico dell’opera di rifacimento ex-novo del ponte sul fiume Tanagro, lungo la SP 51, tra i territori di Sassano e Padula.
“L’area di intervento – spiega l’associazione – si inserisce all’interno di due ambiti di paesaggio archeologico, ovvero l’Agro centuriato Teggianese e il Cilento, come si evince dal PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) della Provincia di Salerno. Sono inoltre presenti nel contesto territoriale attiguo al Ponte di Caiazzano diverse aree archeologiche, istituite in seguito ad importanti rinvenimenti avvenuti in passato e riportate anche all’interno del Piano Urbanistico Comunale di Padula. L’area archeologica in località Sterpone, trovandosi a pochi metri di distanza, potrebbe essere particolarmente indiziata dai lavori di rifacimento ex novo del ponte sul fiume Tanagro, che richiedono scavi a 20/25 metri di profondità. La verifica preventiva da parte della Soprintendenza dell’interesse archeologico sull’area oggetto dell’intervento di rifacimento del ponte Tanagro, imposta dalla normativa del 2016 nell’ambito della realizzazione di opere pubbliche prima di iniziare i lavori, ci induce a ritenere che la Soprintendenza abbia espresso un parere sull’impatto archeologico dell’intervento di rifacimento del ponte, parere che i cittadini, già ampiamente lesi nei loro interessi dal procrastinarsi dei lavori, hanno il diritto di conoscere”.
Relativamente al procrastinarsi dei lavori, il Vicepresidente della Provincia di Salerno, Giovanni Guzzo, ha affermato che “il ritardo è incolpevole ed è dovuto alla mancata stipula del contratto con l’impresa affidataria, che ha iniziato i lavori con riserva di legge, in quanto per arrivare al contratto la legge richiede delle verifiche preventive riguardanti l’impresa” ed ha comunicato che la firma del contratto avverrà nella prossima settimana.
Al riguardo Schierarsi Piazza Cilento-Vallo di Diano precisa che “pur non essendo perentorio il termine di 60 giorni dall’aggiudicazione della gara per la stipula del contratto, la normativa sui contratti pubblici univocamente ritiene che la conclusione del contratto sia un adempimento da compiere nel tempo più rapido possibile. Ritardare le verifiche e dar luogo all’inizio dei lavori con riserva di legge, prima della firma del contratto, potrebbe delineare un comportamento di favore nei riguardi dell’aggiudicatario concedendogli il tempo desiderato per apprestare i requisiti necessari che, pur non dovendo essere posseduti già al momento della partecipazione alla gara, comunque non possono essere apprestati in un tempo successivo indeterminato, procrastinando immotivatamente i 175 giorni previsti per la conclusione dei lavori, peraltro termine condiviso dalla Provincia di Salerno e dall’impresa in ragione delle regole attuative del finanziamento individuato per la copertura economica del progetto che stabilisce dei limiti temporali”.
“Pertanto – conclude Schierarsi – riteniamo che il ritardo nella stipula del contratto determinato dalle verifiche relative alla impresa aggiudicataria sia in contrasto con i principi di buona amministrazione, di economicità, efficacia e tempestività richiamati nel codice dei contratti pubblici, oltre a ledere gravemente l’interesse della collettività a transitare sul ponte di Caiazzano per l’espletamento delle attività quotidiane”.
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