“Miserabili, bastardi, questo cane non dava fastidio a nessuno“. Sono questi alcuni commenti delle persone, anche in lacrime, che domenica sera hanno assistito all’agonia di un cane avvelenato nel centro abitato di Ricigliano. Il cane, sterilizzato e microchippato, di proprietà del Comune, è morto per avvelenamento dopo aver mangiato delle polpette con all’interno veleno. Nella maggior parte dei casi si tratta di un veleno killer molto potente, denominato “metaldeide”, facilmente reperibile nei negozi che vendono antiparassitari usati in agricoltura.
Il nome dell’animale, femmina, era Laila. I cittadini che si sono resi conto di quanto stava accadendo si sono subito avvicinati, in via San Sebastiano, tentando in tutti i modi di salvare la cagnolina. Ma non c’è stato nulla da fare.
È il terzo cane che viene ucciso a Ricigliano nel giro di poco tempo: uno è stato addirittura impiccato. Tutto ciò succede ad opera di ignoti che nulla hanno a che vedere con il resto della comunità riciglianese, conosciuta per la storica Turniata di San Vito, uno dei riti più antichi che viene riproposto ogni 15 giugno durante i festeggiamenti in onore di San Vito Martire. Uno spettacolo che riguarda gli animali, prima il gregge e poi la benedizione con la “Benedictio Sollemnis Super Animalia” che tocca tutti gli animali, cani compresi, in uno dei momenti più attesi per tutta la comunità.
L’indignazione dei riciglianesi è tanta e l’augurio della comunità è di non assistere a più scene strazianti come quelle di domenica sera.
– Claudio Buono –