Un vespaio di polemiche ha suscitato la realizzazione, a Polla, dell’albero di Natale, che sovrasta il Monumento ai Caduti.
Realizzato dall’Amministrazione comunale, l’albero non piace ai pollesi che, così come è stato realizzato, offenderebbe e, addirittura, ridicolizzerebbe il simbolo e l’omaggio al sacrificio compiuto da giovani pollesi per servire la Madre Patria.
“Perché realizzare l’albero di Natale sul Monumento ai Caduti?”, è la domanda ricorrente che molti cittadini di Polla, in questi giorni, si stanno ponendo.
Su Facebook, addirittura, si è scatenata una vera e propria campagna mediatica che ha oltrepassato i confini comunali.
“Senza parole”, è il commento del responsabile Codacons del Vallo di Diano Roberto De Luca, mentre l’attore Enzo d’Arco si è limitato a scrivere “la cultura è poca”.
E c’è anche chi, per coloro i quali lo avessero dimenticato, ha aggiunto “Ricordate che l’albero di Natale è per ricordare la nascita di Gesù e non per fare una festa di paese”.
– redazione –
Ai Caduti della 1.a guerra mondiale
Viveva nel fango,
quell’uomo,
chiuso nella sua pelle,
tremante sotto il mantello,
al soffocato pianto
del ferito morente.
Ombra vagante
di bestia vorace,
si acquattava,
si scagliava,
strisciava,
sbranava
nel buio del senno,
al fragore di bombe,
all’urlo tagliente,
ultimo segno di vita,
dell’amico fratello.
Sulla purpurea neve
posava il suo corpo,
quell’uomo,
e, stremato,
spingeva il guardo alle stelle
e,
nel suo solingo pensare,
lasciava che l’onda
di mare funesto,
lo cullasse tra i vivi,
lo spingesse al camino
di casa lontana,
al calore del vergineo talamo,
al sapore salato
del sudore colato,
al richiamo sferzante
di dolcissima madre,
ai canti d’amore
sotto la luna.
Improvviso s’illumina,
il cielo,
sotto le stelle:
scoppi,
grida,
comandi,
lamenti,
con satanico ghigno,
dicon di follia,
di morte,
di guerra ….
Non tronco bruciato
a divenire brace
e innocua cenere calpestata…
Prole, Egli era, dell’italica Terra,
erto gigante ad affrontare il Fato…
Egli era un Uomo…
E non più tremava sotto il mantello,
Non più sognava all’occhieggiar di stelle…
Si ergeva fiero,
fiammante d’italico valore
e scudo faceva
col suo corpo gramo
all’assalto furente
del nemico arrogante.
Sulle pietre taglienti,
sulla neve accogliente,
scriveva,
poi,
col suo sangue bollente,
frasi d’amore,
di dolore,
di valore…
Ora,
noi virgulti di quercia sì grande,
figli grati nel torrente del tempo,
le leggiamo nel vento,
le rosse parole di sangue,
e sui monti,
e nei frali cuori
che restano scrigni eterni
a custodire perle
d’imperituro valore.
Mario Senatore
Tratta dal libro di poesie “Realtà del Sogno”
dello stesso Autore.
E-MAIL: masenatore@yahoo.it
P. S.
Creare qell'”addobbo” è sicuramente stato un atto improvvido ed intempestivo ma non voglio credere che ci sia stata malafede.
Secondo me è solo grettezza d’animo, che va sanata con uno scuotimento culturale mirante al risveglio della sensibilità per il bello, il riguardoso, il buongusto (e non per il pacchiano).
Più che condannare, va dato aiuto a non sbagliare.
Mario Senatore
che Polla sia ormai un paese allo sbando sia dal punto di vista ambientale che socio culturale è un dato di fatto da un paio di decenni, però devo dire che ci si sta impegnando tantissimo a fare in modo che ci si superi ogni giorno.
Trovo scandalosa la scelta dal punto di vista “decorativo” ed è a dir poco indecente l’aver utilizzato la statua di un giovane soldato della Grande Guerra per riempirlo di lucine di dubbia bellezza.
E’ un monumento alla memoria dei nostri caduti in guerra, peraltro di circa cent’anni, e non un palo della luce.
E cari sindaco ed assessori vari, se non date voi l’esempio per il rispetto dei nostri monumenti, della nostra storia e del nostro patrimonio culturale, come poi pretendete che i giovani siano rispettosi verso tutto cio’?
Ci sarebbe davvero da ridere e da mandarvi in TV alla Corrida, ma purtroppo c’è solo da esser tristi nel vedere il nostro amato paese sempre più in degrado e distrutto da voi per primi.
Buone Feste.
Grande Mario Senatore. .i miei vivi complimenti!