Sequestrata storica officina meccanica a Polla. L’operazione, condotta dal Sovrintendente Pietro Rubino del Comando Forestale di Polla, dipendente dal Comando Provinciale di Salerno e diretto dal Vice Questore Aggiunto Maria Gabriella Martino, è stata effettuata nell’ambito di servizi mirati alla tutela dell’ambiente in tema di gestione e smaltimento dei rifiuti.
Nella traversa di Via Luigi Curto, nella zona compresa tra la zona dell’ospedale e Via Annia, sono stati sequestrati una storica officina meccanica di circa 200 metri quadri, oltre 20 veicoli, numerosi motori già smontati, parti meccaniche e di trasmissione e componentistica più in generale, tutti rifiuti speciali pericolosi e non, nonché tutte le attrezzature di cui l’officina è allestita per lo svolgimento dell’attività.
I sigilli, tra l’altro, sono stati estesi anche al piazzale antistante annesso il locale dell’officina, di circa 300 metri quadri, sul quale sono stati trovati parte degli autoveicoli. Dagli accertamenti è emerso che l’attività effettuava raccolta di veicoli fatiscenti, di cui alcuni detargati che venivano smontati delle componenti di recupero, in assenza di autorizzazioni da parte delle Autorità.
Sul posto, per gli accertamenti, oltre alla Forestale di Polla e agli Agenti della Polizia Locale, anche i Tecnici dell’ARPAC del Dipartimento Provinciale di Salerno.
Per il responsabile dell’attività, un cinquantenne del posto, è scattata la denuncia a piede libero alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro che dovrà decidere sulla convalida del maxi sequestro penale che ha comportato la completa chiusura dell’officina meccanica, del piazzale, delle attrezzature per lo svolgimento della attività e di tutti i veicoli e i rifiuti in quel momento presenti.
Intanto, continuano le indagini da parte degli uomini della Forestale al fine di risalire ad eventuali responsabilità anche da parte degli intestatari di oltre 20 veicoli che hanno omesso di consegnare i mezzi ai Centri autorizzati per il recupero e avvio a smaltimento così come previsto dalle vigenti leggi in materia.
– redazione –
Bene hanno fatto gli uomini della Forestale, della Polizia locale e dell’ARPAC ad operare in siffatta maniera, se c’erano gli estremi per farlo.
Resto amareggiato e indignato, però, al pensiero che per un’officina c’è stato tanto zelo e mobilitazione; per i 30 (trenta) milioni di tonnellate (come spesso si sente e si legge) di rifiuti nocivi in Campania non si è visto lo “straccio” di un solo operatore, funzionario, o quanti altri che ne abbiano impedito lo sversamento indisturbato nel tempo.
Questo non aiuta a credere nella preminenza della Legge. Non è cosa buona!
Mario