La cooperativa “Occhio Magico”, che per anni ha gestito, a Polla, l’assistenza ai disabili ed agli anziani, costretta ad alzare bandiera bianca.
Da circa due anni i dipendenti non ricevono un centesimo dal Piano sociale di Zona e, seppur a malincuore, l’assistenza ai disabili ed agli anziani è stata interrotta.
“La chiusura è stata, purtroppo, dolorosa ma necessaria – riferisce la coordinatrice della cooperativa Maria Rita Di Sarli – La speranza è che non sia una chiusura definitiva e che, appena il Piano sociale di Zona provvederà a pagare le mensilità arretrate alle dipendenti che per due anni hanno lavorato senza ricevere un centesimo, possa essere ripreso un servizio fondamentale per i nostri ospiti. Ovviamente speriamo, altresì, di avere le garanzie per poter riprendere un percorso che ci ha visti impegnati per tanti anni a Polla, sostenendo molti sacrifici”.
Sfrattati da qualche tempo anche dal Centro “Don Bosco”, i dipendenti della cooperativa “Occhio magico”, infatti, sono stati dapprima costretti a trovare casa in una struttura di via Garibaldi pagando a loro spese la somma per l’affitto e poi chiedere addirittura un prestito in Banca per assicurare per tutto questo tempo il servizio.
“Ma ora non ce la facciamo più – conclude Maria Rita Di Sarli – E’ stata una scelta dolorosa, perché ai nostri ospiti siamo affezionati ma, dopo circa due anni di prestazioni completamente gratuite rese dalle nostre dipendenti, non era più possibile continuare. Speriamo di riaprire al più presto”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Movimento 5 Stelle Meet Up di Polla che tramite un suo attivista, Giovanni De Lauso, ha lanciato un appello “a quanti hanno responsabilità dirette nella gestione politica e ammnistrativa della struttura. Noi – sottolinea De Lauso – faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità affinchè si possano concretizzare al più presto le condizioni per far ripartire il servizio e consentire ai disabili di poter tornare a usufruire di un servizio che per molti di loro rappresenta l’unica occasione di socializzazione, di crescita e di confronto di una esistenza difficile che quotidianamente caratterizza la loro vita”.
– redazione –