Ha avuto luogo ieri sera a Polla l’intitolazione della Biblioteca comunale al professor Vincenzo Curcio. I saluti iniziali sono stati affidati al sindaco Massimo Loviso e al presidente del Consiglio con delega alla Cultura Giovanni Corleto che nei loro interventi hanno sottolineato le straordinarie doti dell’educatore ma soprattutto del politico lungimirante e attento alle esigenze della comunità. La data scelta per la cerimonia non è casuale, infatti il 19 luglio ricorre l’anniversario della nascita del compianto professore.
Come spiegato, durate il Consiglio comunale del 17 settembre 2009 su proposta del sindaco Loviso si decise di intitolare la Biblioteca alla memoria del professore Curcio. Poi un lungo iter che si è completato solo con il decennale della morte e con l’autorizzazione prefettizia del 15 gennaio 2020 e con la delibera di Giunta del 18 giugno dello stesso anno.
“Riteneva che la cultura fosse il fulcro di tutto l’agire umano – commenta il primo cittadino – Vanno ricordate le qualità dell’amministratore e del politico coerente. Ma anche le doti di insegnante ed educatore, di scrittore e poeta e il garbo e la pacatezza del suo stile. Un uomo che ha dedicato la sua esistenza alla gente e ai giovani nella certezza di dover investire su di loro. Ha dato tanto a Polla e al Vallo di Diano. Non è morto, vive e continuerà a vivere attraverso le proprie gesta e i suoi scritti”.
Il 23 aprile del 1974, su proposta dell’allora assessore Vincenzo Curcio, la Giunta deliberava l’istituzione di una Biblioteca che fu intitolata a “don Lorenzo Milani”. Fu anche il promotore della delocalizzazione della Biblioteca nella sede attuale e della costruzione dell’edificio. Poco prima della scomparsa ha donato oltre 400 volumi che facevano parte del suo patrimonio personale.
“Mi complimento con il sindaco e con l’Amministrazione non solo per quello che stanno facendo ma anche per l’orgoglio pollese – dichiara il consigliere regionale Corrado Matera – Ritengo sia stato un grande politico, aveva una visione e una strategia. Posso definirlo anche un amico dei giovani e sostenitore dell’associazionismo. In questo modo si ricorderà un figlio di questa terra che non solo è stato professore di lettere e uomo di cultura ma è stato amministratore di grande rispetto”. Matera ha ricordato ed evidenziato anche il suo essere socialista e convinto uomo di partito. Fu ideatore e promotore, insieme a Luigi Pica, Gerardo Ritorto e Domenico Quaranta, del progetto Città Vallo.
E’ intervenuto anche il professore Carmine Pinto, direttore del Dipartimento degli Studi Umanistici dell’Università di Salerno, che ha sottolineato come “ricordare uomini che hanno lasciato qualcosa nella comunità significa fotografarne l’identità e fare in modo che qualcosa che ha un senso continui ad esistere. Adesso è un pezzo dell’identità di Polla e lo resterà per sempre. L’esperienza di Vincenzo Curcio rappresenta un’espressione attraverso cui un uomo che veniva da una società marginale poteva, con la forza della cultura e le armi della politica, esprimere al massimo le sue potenzialità, farsi riconoscere dalla società e far crescere il mondo che gli stava intorno. Non solo la politica era anche cultura ma era lo strumento principale per far sì che il territorio non fosse una realtà marginale”.
Gli interventi sono stati intervallati dalle letture di alcune poesie da parte dell’attore e regista pollese Nico Piccolo. Alla cerimonia e allo scoprimento dell’epigrafe, benedetta da don Antonio Calandriello, erano presenti anche la moglie Maria e il figlio Stefano. E’ stata anche consegnata alla comunità, grazie all’interessamento del consigliere Luisa Trafuoci, l’area retrostante la biblioteca oggetto di opere di riqualificazione e ripristino del verde. Nella biblioteca, come sottolineato dal presidente Corleto, è anche presente una sezione dedicata ai libri in lingua braille per i non vedenti.