Una raccolta firme per ottenere un referendum consultivo finalizzato all’istituzione della Macroregione del Sud e la presentazione di CMI (Confederazione Movimenti Identitari), nuovo partito di ispirazione meridionalista, “per un Meridione protagonista e non più colonia del Nord“.
Le iniziative saranno presentate anche nel Vallo di Diano, sabato 1° febbraio, a Polla, in un incontro organizzato dal Coordinamento CMI del Vallo di Diano che si terrà alle 17.30 presso il Bar Eden in via Giardini.
Al tavolo, insieme al coordinatore provinciale di Salerno Giovanni De Lauso, Sergio Angrisano, portavoce nazionale del partito CMI, Daniele Barone, vice segretario nazionale FMB (Federazione Movimenti Base), Francesco Casciano, presidente del Movimento PMI (Partito del Movimento Popolare), Alessandro Citarella, segretario nazionale di Meridem, e il direttore della testata “Il Brigante”, Gino Giammarino. L’incontro sarà moderato dal giornalista Michele Ficetola.
L’obiettivo dichiarato dell’iniziativa sarà quello di ottenere, tramite l’applicazione degli articoli 116 e 117 della Costituzione, l’istituzione di una Macroregione del Sud che unisca Campania, Calabria, Molise, Basilicata, Puglia, Sicilia e Abruzzo e a cui sia conferita una quota di autonomia politica e legislativa sul modello di quella chiesta dalle Regioni di Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
“È arrivato il momento che i cittadini del Sud prendano in mano il proprio destino – spiega Giovanni De Lauso -, accettando la sfida dell’autonomia, imponendo però un punto di vista coerente con gli interessi del Mezzogiorno. Non possiamo farci imporre supinamente il regionalismo differenziato. Abbiamo bisogno di un riassetto, anche costituzionale, complessivo, che risponda alle ragioni storiche, economiche, politiche e sociali del Meridione. Da oggi parte la nostra battaglia per non essere mai più sudditi. Contestualmente diventa indispensabile, necessario, dotarsi di una strumentazione partitica indipendente, in forte contrasto con la partitocrazia nazionale, che, partendo dal basso, possa nel tempo creare una nuova classe politica meridionale e meridionalista per contribuire a meglio indirizzare e calibrare la politica di ‘casa nostra’ per poter rivendicare con forza e credibilità quegli interventi strutturali non più rinviabili, necessari alla competizione e allo sviluppo di un moderno contesto sociale ed economico. Ecco le ragioni per le quali nasce e presentiamo CMI“.
– Paola Federico –