Si è svolta ieri a Polla, nei pressi della Biblioteca Comunale, la cerimonia di intitolazione del Largo Mimmo Beneventano, in memoria dell’omonimo politico di origini lucane vittima della camorra nel 1980.
Le sue radici erano radicate profondamente nel Vallo di Diano, da parte della madre originaria di Polla. Per questo la sua memoria, insieme alle altre vittime della criminalità organizzata, è particolarmente vivida nel borgo valdianese che lo ha omaggiato con un’installazione permanente realizzata dall’artista teggianese Arturo Ianniello.
La commemorazione, organizzata dalle associazioni “Paolo Masullo” e “I Ragazzi del Ponte”, rappresentata da Federico Curcio, hanno visto il patrocinio del Comune di Polla e della Fondazione Mimmo Beneventano.
All’evento erano presenti, tra gli altri, Massimo Loviso, sindaco di Polla, Federico Curcio, Presidente dell’Associazione “I Ragazzi del Ponte”, il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Sala Consilina, Paolo Cristinziano, Corrado Matera, Consigliere della Regione Campania, Rosalba e Annamaria, sorelle del compianto Domenico Beneventano, noto come Mimmo e il parroco don Franco Maltempo.
Numerose anche le rappresentanze delle Autorità civili e militari e religiose, come la Guardia di Finanza di Sala Consilina, i Vigili del Fuoco di Sala Consilina, la Polizia Municipale locale, la Guardia Nazionale Ambientale, unitamente ai numerosi sindaci presenti.
Mimmo, oltre alla professione di medico, ha profuso un impegno fondamentale nella lotta alla camorra e alle sue infiltrazioni nelle amministrazioni locali all’interno della sua città, Ottaviano in provincia di Napoli, ma è stato anche attivista politico a Sasso di Castalda, paese d’origine del padre, Teggiano e Petina, dove è nato e ha vissuto.
La sua attività fervida nella lotta alla malavita era vista come una minaccia dalla criminalità organizzata, tanto che il 7 novembre 1980 viene ucciso in un agguato per mano della camorra con sette colpi di pistola.
“Sette colpi” è proprio il nome dell’opera costruita in suo onore, rappresentata da una struttura di sette colonne che simboleggiano appunto le ferite inferte non solo a Mimmo come individuo, ma come parte di una comunità onesta e retta.
Il ricordo di Mimmo è ancora fervido nella mente dei cittadini nei territori dove ha vissuto, a lui sono state intitolate una strada e una scuola elementare a Ottaviano, ed un Largo a Sasso di Castalda, luogo dove è sepolto.
A questi si aggiunge, con l’evento di Polla, un altro “importante tassello – ha affermato Corrado Matera – per mantenere viva la memoria di un eroe affinché sia d’esempio per la generazione attuale e quella futura nella lotta contro ogni forma di criminalità“.