Gli alunni della Scuola secondaria di Primo Grado dell’Istituto Omnicomprensivo di Polla hanno partecipato stamattina all’ascolto al buio di alcuni brani letti in BRAILLE da persone non vedenti, soci facenti capo alla Rappresentanza dell’UCI di Polla.
I ragazzi, senza vedere nulla, hanno avuto la possibilità di calarsi nella narrazione e percepire le sensazioni e le modalità dell’ascolto dei non vedenti. I brani, per l’occasione, sono stati letti da Umberto Palladino e Nicolas Vespoli. La lettura al buio, adottando la pratica riconosciuta della “cena al buio”, trasforma e promuove l’ascolto e la lettura tra chi vede e chi non vede, con uno scambio empatico tra chi legge e chi ascolta. Iniziativa promossa e portata avanti dall’Unione Ciechi e Ipovedenti.
Presenti, tra gli altri, all’evento la dirigente scolastica Sabrina Rega, la vicepreside Annalisa Di Gruccio, il sindaco di Polla Massimo Loviso, il presidente del Consiglio comunale Giovanni Corleto e il presidente dell’UCI sezione di Polla Luigi Mea.
“La lettura al buio – ha sottolineato Corleto – vuole far vivere l’emozione di leggere senza vedere, focalizzandosi sugli altri sensi e leggendo con il cuore”.
“L’Amministrazione comunale di Polla ha a cuore queste tematiche di integrazione sociale – ha commentato il primo cittadino Massimo Loviso – ricordiamo che oltre all’Unione Ciechi e Ipovedenti esiste anche la realtà dei sordomuti. L’iniziativa di oggi, curata dal delegato alla Cultura e presidente del Consiglio comunale, Giovanni Corleto, mostra come la nostra Amministrazione voglia collaborare con le associazioni per dare vita ad iniziative sociali, di sport, eccetera. Stiamo rilasciando, tra l’altro, alle attività commerciali di Polla la libreria sospesa per invitare alla lettura”.
In conclusione, la preside ha ricordato agli alunni quanto sia importante la voglia di mettersi in gioco e di non arrendersi davanti alle difficoltà: “Dietro questa lettura c’è un grande impegno – ha sottolineato Rega – la voglia di mettersi in gioco, di imparare il BRAILLE, di studiare. Questo significa non arrendersi, non adagiarsi; vige la volontà di andare avanti e contribuire nella società”.