Sarà il campo di calcio “A. Medici” di Polla il luogo di incontro sportivo e culturale tra i migranti delle strutture SPRAR ( Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Polla e Caggiano e alcuni ragazzi del posto che per l’occasione si sono appositamente costituiti nella squadra “Gli Amici di Polla”. Un evento organizzato dalla Cooperativa Sociale Tertium Millennium di Teggiano, soggetto attuatore del Progetto territoriale SPRAR, in capo al Comune di Polla e finanziato dal Ministero dell’Interno.
Il triangolare di calcio tra SPRAR Polla, SPRAR Caggiano e “Gli amici di Polla” si svolgerà domani, venerdì 25, alle ore 19.00 e vedrà la presenza del Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro S.E. Mons. Antonio De Luca, del sindaco di Polla Rocco Giuliano, di Antonio Calandriello, Presidente della Cooperativa Sociale Tertium Millennium e di don Vincenzo Federico, Direttore della Caritas diocesana di Teggiano-Policastro.
In campo richiedenti asilo e rifugiati provenienti da Nigeria, Somalia, Gambia, Ghana, Mali, Costa D’Avorio ospiti delle strutture SPRAR di Polla e Caggiano. “Tra gli obiettivi del progetto di accoglienza integrata – dice Calandriello – ci sono le attività finalizzate al dialogo interculturale che significa favorire l’incontro con la comunità locale sia per evitare atteggiamenti di esclusione nei confronti dei migranti sia per promuovere l’inclusione sociale necessaria per avviare futuri inserimenti lavorativi”.
Attualmente a Polla il progetto Sprar, avviato ad aprile 2014, prevede 23 posti ordinari e 12 aggiuntivi. Sul territorio salernitano sono presenti inoltre altre strutture SPRAR gestite dalla Cooperativa Tertium Millennium e dall’associazione “Il Sentiero” a Padula, Sassano, Roscigno, Eboli, Pontecagnano Faiano, Santa Marina e Roscigno.
“Le nostre comunità del territorio diocesano – dice don Vincenzo Federico – hanno dimostrato fino ad oggi grande apertura rispetto alla tematica dell’accoglienza dei migranti. Non abbiamo mai riscontrato barricate e proteste di piazza né da parte delle istituzioni né da parte dei cittadini. E qui, come in altri contesti,ad esempio Montesano sulla Marcellana, lo sport, la musica e la scuola sono stati gli elementi forti che hanno consentito, in maniera naturale, che tra migranti e residenti si creasse relazione ed amicizia”.
– redazione –