Il consigliere comunale di opposizione di Castellabate, Luigi Maurano, interviene in merito alla gestione delle politiche sociali nel suo Comune affermando che le fasce più deboli vengono abbandonate a loro stesse, che mancano i diritti “oppure – afferma – quando sulla carta ci sono, vengono presentati come piaceri. I cittadini a volte sono costretti a dire grazie per avere ciò che invece spetterebbe loro per legge“.
Le politiche sociali, secondo Maurano, quasi sempre vengono viste dalle Amministrazioni comunali come azioni di secondo livello:”Dopo i lavori pubblici, dopo i rifiuti, dopo le manifestazioni ufficiali. E lo si intuisce dai fondi stanziati nei bilanci. Ma invece bisognerebbe capire che se qualcuno soffre, se intere famiglie vivono in una condizione di precarietà e disagio allora tutto il territorio ne subirà le conseguenze“.
“Come sapete – spiega – il Piano di Zona S8 è un’aggregazione di 37 Comuni che dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) interessarsi e sviluppare i servizi e gli interventi sociali. Originariamente il Comune capofila, ossia quello che gestiva e coordinava le politiche sociali per tutti i Comuni del Cilento, era Castellabate. La sede ufficiale era nel Palazzo Comunale. I risultati erano eccellenti, i servizi venivano erogati puntualmente e i pagamenti sempre effettuati. Questo ovviamente a detta di chi usufruiva di quei servizi e anche a detta di chi in quel periodo lavorava nel settore sociale. Nel 2013, però, l’Amministrazione comunale di Castellabate, non ritenendo forse prioritarie le politiche sociali, non ha opposto nessuna resistenza al passaggio del ruolo di Comune capofila a favore del Comune di Vallo della Lucania“.
In questi anni più volte la minoranza consiliare ha evidenziato criticità nella gestione del Piano di Zona S8 (“mancati pagamenti ai dipendenti e alle cooperative che garantivano i servizi, ritardi nell’erogazione degli aiuti per le famiglie in difficoltà“). Ultima in ordine cronologico è “la vergogna che sta avvenendo con l’erogazione dei fondi del progetto ‘Assegno di cura’, nato con l’intento da parte della Regione Campania di aiutare economicamente le persone diversamente abili che sono costrette ad avere un’assistenza domiciliare per svolgere anche le più semplici azioni domestiche. A seconda della gravità della situazione sono stati stilati due elenchi: quello dei gravissimi e quello dei gravi. La Regione Campania invia le risorse economiche, mentre il Piano di Zona S8 dovrebbe erogare materialmente le mensilità ai beneficiari“.
Il consigliere Maurano lo scorso dicembre ha scritto una lettera al Presidente Vincenzo De Luca e all’assessore regionale alla Politiche Sociali per chiedere il pagamento delle mensilità arretrate alle persone diversamente abili e risultate ammesse al beneficio del progetto “Assegno di cura”. A fine anno 2020 nessuna mensilità era stata ancora erogata, a discapito di famiglie che vivono un dramma economico, organizzativo e psicologico. Nei mesi successivi ha chiamato più volte gli uffici del Piano di Zona, i quali hanno dichiarato che la Regione Campania, ad inizio del nuovo anno, aveva inviato solo le risorse per la copertura dei primi sei mesi del 2020 e soltanto per le persone diversamente abili rientranti nell’elenco dei “gravissimi”. Ad oggi, quindi, rimangono totalmente abbandonate le persone inserite nell’elenco dei “gravi”, uomini e donne costretti a vivere con un’assistenza domiciliare continua, allettati o sulla sedia a rotelle. “Queste persone – continua Maurano – hanno il diritto all’assistenza economica, organizzativa e psicologica. E invece ancora stanno aspettando i soldi del 2020. Intanto le famiglie delle persone diversamente abili che sono incluse nel progetto ‘Assegno di cura’ hanno dovuto anticipare anche i soldi per pagare le cure domiciliari. Oltre il danno anche la beffa“.
Per tale motivo la scorsa settimana Maurano ha contattato gli Uffici della Regione Campania per segnalare ancora una volta “questa vergogna, questa mancanza di politiche sociali nel nostro territorio. Dalla Regione, però, affermano che hanno inviato al Piano di Zona S8 tutte le risorse possibili per la buona riuscita del progetto“.
“Dove sono questi soldi? – chiede – E perché la maggior parte dei Sindaci dei Comuni facenti parte del Piano di Zona S8 non dice una parola? È una vergogna. A tutti coloro che stanno soffrendo a causa di questo disservizio voglio fare una promessa: fin quando avrò fiato in gola lotterò affinché siano riconosciuti questi diritti fondamentali. Perché se l’indifferenza della società verso chi soffre è già deplorevole di suo, l’indifferenza delle Istituzioni in queste circostanze è un vero e proprio reato morale e non solo“.
– Chiara Di Miele –