Si è tenuto ieri un incontro per discutere della Fondazione MIdA: al centro del dibattito analisi e prospettive proposte dalla nuova gestione, soprattutto in merito all’annunciato ritorno della rappresentazione teatrale “Inferno di Dante” all’interno delle Grotte di Pertosa-Auletta.
Il confronto è avvenuto presso l’Auditorium “Casa delle Parole” di Auletta su richiesta del consigliere Carmine Cocozza e alla presenza dell’ex Presidente MIdA Francescantonio D’Orilia.
Incontro anticipato da un manifesto pubblico di D’Orilia sul ritorno dell’opera di Dante nelle Grotte di Pertosa-Auletta: “Con questa decisione si potrebbe cancellare con un colpo di spugna tutto il contenzioso giudiziario ancora in essere tra la Fondazione MIdA e la ditta ‘Tappeto Volante srl’ del signor Domenico Corrado – uno dei passaggi riportati – perché non ha rispettato gli accordi contrattuali stabiliti con la Fondazione MIdA attuando una anticipata rescissione unilaterale del contratto. Inoltre, la società ha trasferito lo spettacolo nelle Grotte di Castelcivita lasciando un debito nei confronti della Fondazione MIdA di 48.939,50 euro. Il danno stimato è invece di 100mila euro”.
“Ricordo con affetto alcune figure legate al MIdA: Onofrio Caggiano, Rosario Bonavoglia, Antonio Calandriello, Michele Caggiano, Emilio Cafaro e Rosario Barba – ha detto Carmine Cocozza introducendo i lavori della serata – Ho voluto ricordare questi amici e compagni di avventura, insieme a me e D’ Orilia tra gli attori della costituzione di questa Fondazione, che è la dimostrazione che di cultura si può vivere. La gestione comune di Pertosa ed Auletta ha portato grandi benefici ma, senza spirito di polemica, alcune cose non sono chiare”.
Presenti al dibattito, su invito di Cocozza, il Sindaco di Auletta, Pietro Pessolano, il Sindaco di Pertosa, Domenico Barba e diversi consiglieri comunali. Assente la Presidente della Fondazione MIdA, Maria Rosaria Carfagna.
Cocozza dopo aver accolto gli ospiti ha continuato: “Parlo anche dell’ultima gestione del MIdA, ad esempio: lasciai nell’aprile 2023 un promemoria alla Presidente chiedendo il completamento del Cda, l’uso di Palazzo Jesus ad Auletta come sede ed il pieno utilizzo di beni immobili come la ‘Casa del custode’. Non ho avuto risposta dal 28 aprile 2023. Ad oggi si aggiunge lo spettacolo di Dante nelle Grotte. Sono in difficoltà perché dovrei avere altri che dovrebbero testimoniare quanto sto dicendo. Il Consiglio di Amministrazione corrente poteva nominare il quarto elemento (nomina concordata tra i Sindaci di Auletta e Pertosa) e il quinto (dalla Provincia di Salerno). È legittimo che operino in tre, sia chiaro, ma è arricchente sapere che sono cinque”.
Il consigliere ha poi aperto la vicenda dello spettacolo di Dante e della società “Tappeto volante”: “Domenico Corrado l’ho conosciuto, non esprimo nessun giudizio sulla persona o sull’artista, sia chiaro. Ma mi rivolgo alle Amministrazioni: lo spettacolo sono le Grotte! La teatralizzazione con uno spettacolo è una cosa che non toglie ma aggiunge. Quindi su 10 euro di biglietto deduco che la somma si divida equamente. Il contratto fatto dall’allora direttore Virgilio Gay con la società non è stato onorato: dunque, se usufruisco di un bene e non onoro il contratto non posso avere il servizio da quegli Enti. A me non interessa se Luca Corrado sia figlio di Domenico, ma perché una nuova società riconosce un debito che non ha contratto? La nuova società potrebbe dire che è un’altra cosa! La Fondazione ha bisogno di un Direttore che faccia atti amministrativi, perché se il Cda ha dato potere di gestione alla Presidente, lei può fare quell’avviso, se non l’ha dato non può farlo. È amministrativo. Sarebbe cosa buona e giusta, se nella società c’è Domenico Corrado, che quel contratto non si possa fare. Sono convinto che la nostra Presidente, che insegna magistralmente materie giuridiche, sappia che queste cose non deve farle. Le istituzioni non parlano per social, ma per atti ufficiali: cerchiamo di essere umili e rispettarci”.
La Luca Corrado Produzione srls, occorre precisare, è stata l’unica ad avere risposto all’Avviso pubblico della Fondazione MIdA per organizzare degli eventi all’interno delle Grotte. Tuttavia tra la Fondazione MIdA e Domenico Corrado della “Tappeto Volante”, che sembrerebbe collegato alla nuova società, è in corso un contenzioso per danni d’immagine e danni economici.
Tutto ciò ha spinto l’ex Presidente D’Orilia a partecipare al confronto: “Dopo un Avviso c’è stata una delibera – ha introdotto – il 10 ottobre esce un post di Domenico Corrado che dice ‘abbiamo messo la chiesa al centro del villaggio’. Ho fatto un appello il 16 ottobre: si sta riorganizzando un percorso dopo la fine del mio mandato, dunque invio un documento agli organi statutari della Fondazione e alle Amministrazioni dei due paesi, senza avere risposta. Non è possibile tacere, quindi ho fatto un manifesto per fare chiarezza. Sono preoccupato, è un film già visto. A questo manifesto ho avuto risposta: un manifesto a sua volta, però pieno di accuse e di disonestà intellettuali, firmato dalla Presidenza e dal Cda. Ma chi è il Cda? La Presidente non conosce i fatti, ma chi sta nel Cda sa tutto. Non voglio fare il Sindaco o il Presidente, sono un cittadino di questo territorio che si è speso e che chiede rispetto da chiunque s’interessi del bene comune. E’ stato riportato che tra il 2007 e il 2014 ero io il rappresentante legale, il Decreto regionale riporta che dal 13 maggio 2008 io sono stato nominato Presidente, mentre il Direttore della Fondazione dal 2004 al 2014 è stato Virgilio Gay. La responsabilità gestionale è in capo al Direttore, non al Presidente. Il 2014 è l’anno in cui io l’ho allontanato e la società è andata via. Si riporta che è stata prodotta una manifestazione d’interesse legittima, pubblica e trasparente, legalmente è tutto da verificare. Intanto dobbiamo attendere febbraio 2024 per capire come si risolverà la pendenza con la ‘Tappeto Volante’. Sono sobbalzato dalla sedia quando ho letto che si affida una concessione di 5 anni in esclusiva alla nuova società”.
Nel manifesto l’ex Presidente fa riferimento all’uso e pericolo di materiali infiammabili nelle Grotte. La Fondazione, sempre tramite manifesto, ha replicato: “In passato chi era il responsabile legale quando avvenivano questi fatti? D’Orilia ovviamente”.
“No, c’era un Direttore inerte rispetto ai suoi doveri, quasi sempre assente nei giorni degli spettacoli. Ribadisco: la responsabilità era del Direttore e dato che non interveniva, lo feci io su segnalazione dei lavoratori, vietando l’utilizzo di fiamme libere. Infine, la situazione di sofferenza finanziaria è stata aggravata dal mancato pagamento della Tappeto Volante, ma la mia Presidenza ed il ruolo di facente funzione di Direttore hanno lasciato una situazione finanziaria ottimale” ha aggiunto D’Orilia.
Toni pacati ma severi e sicuramente incentrati ad andare avanti nella vicenda: “Dal 21 agosto nessuna novità sul ruolo del Direttore, la società ha aperto anche le prenotazioni in Grotta, subito dopo il sito è stato oscurato. Chi ha firmato quel manifesto contro di me anonimamente si dovrebbe vantare di quanto fatto in Fondazione, invece di puntare il dito. Io ho la fortuna di avere una storia che difenderò fino alla fine, lotterò per dei valori. Domenico Corrado aveva ammesso di essere debitore di 90mila euro, entrai in collisione con il Direttore perché me lo comunicò in ritardo. Si decise di dilazionare la somma debitoria, ma entrammo in collisione quando notai che i pagamenti non venivano effettuati. Fu detto inoltre che c’erano frane in Grotta creando un danno d’immagine enorme: l’evento era stato nel novembre 2013 ma la società se ne rese conto solo a maggio 2014, dopo 33 spettacoli e sparendo con il malloppo. Questa ‘parrocchia di pochi intimi’ sarà sgominata, c’è uno Statuto e io non permetto a nessuno di mettere in discussione la mia onestà intellettuale. E soprattutto le cose sarebbe opportuno dirle in faccia”.
Spazio poi agli interventi, tra cui quello del Sindaco di Pertosa: “Ultimamente si prendono spesso brutte strade, quelle delle frasi distorte che generano poi realtà distorte. Questa storia è iniziata male e con due uscite inopportune: una riguarda il post social di Domenico Corrado, che parla di chiese e villaggi, l’altra è il titolo di un manifesto ‘Grotte in svendita’ (di D’Orilia, ndr). Ma perché svendita? Chiaro che poi ci si inalbera. E’ una manifestazione d’interesse, chi l’ha detto che devono venire qui? Io so solo che si deve siglare un contratto dove ci si impegna a rispettare il luogo e l’economia del posto. Mi chiedo: in un ambito di regole chiare e precise è opportuno implementare un ragionamento turistico? Regole chiare e oggettivo vantaggio sul plus economico, tutto qui. Recentemente è stato pubblicato uno studio sull’uva domestica della Grotta, che attesta che è la più antica in Italia, uno studio partito dall’archeologo Felice Larocca che è stato letteralmente defenestrato in passato. Lo studio è arrivato in diverse università europee. Bisognerebbe chiudere le porte di casa e cantarsele chiaramente ogni tanto e poi aprirle di nuovo. Da una settimana si leggono titoli assurdi su questa cosa, guerre, divisioni. Dobbiamo fare uno sforzo, mettere da parte inutili orgogli, difendere l’indotto turistico e remare verso una visione di sviluppo”. Sulle affermazioni riguardanti l’archeologo D’Orilia si è detto pronto anche ad un confronto pubblico.
Spazio poi al consigliere di Auletta Onofrio Cocozza: “Concordo con Barba, leggo un po’ di pretestuosità sulla vicenda. A D’Orilia dico che va bene l’accorato appello ma quando la ‘Tappeto Volante’ contraeva il debito con la Fondazione non ha rivolto accorati appelli alle nostre Amministrazioni, presumo per salvare il salvabile. Mi fido, cerchiamo di lavare i panni sporchi in casa, sono consapevole che la società ha un debito ma ci dovevamo preoccupare anche anni fa. Non mi piace accusare, amministro anche io ma c’erano altri canali per un confronto anche se i quesiti sono giustamente posti. Però D’Orilia è parte della Fondazione, ho letto le carte, era Presidente, poteva bloccare prima lo stesso Direttore. Ho visto leggerezza. Fare ora il processo alle intenzioni è inutile, è giusto avere confronti ma in un clima di vicinanza. Mi auguro che il MIdA faccia sviluppare tutto al meglio”.
“Il Direttore l’ho allontanato prima della scadenza del contratto” la replica di D’Orilia.
Intervento poi del Sindaco di Auletta: “Qualcosa sull’ex gestione voglio dirla, non mi ricordo di confronti in 12 anni. Ricordo il compianto Michele Caggiano che più volte ha chiesto di nominare un Direttore ma questo non è stato recepito perché si è voluto accentrare il potere. Sulla vicenda dello spettacolo dico che al momento non è stato firmato nessun contratto, vedremo se accadrà anche per tutte le postille dettate che dovranno essere rispettate. Può essere che non accadrà. Accettiamo i consigli, i suggerimenti, ma lasciate lavorare chi sta amministrando, altrimenti abbiate il coraggio di dichiararvi come opposizione”.
Tra il pubblico è intervenuta anche la speleologa Rosangela Addesso: “La Fondazione è arrivata a fare cose in termini di sostenibilità ambientale che tutti ci invidiano. Tutte quelle persone in Grotta erano macchine da soldi, non c’era sostenibilità. D’Orilia ci sta solo mettendo in guardia, la Grotta ha un sistema di monitoraggio: recentemente è stato fatto uno studio per calcolare il carico turistico e con la gestione D’Orilia avevamo raggiunto parametri accettabili. Si fanno errori, man mano si cercano soluzioni, ma non accetto queste accuse all’ex Presidente”.
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