Facendo proprie le preoccupazioni del sindaco di Picerno, Giovanni Lettieri, e dei cittadini, anche alla luce dei risultati delle analisi chimiche commissionate dall’associazione “Amici Monte Li Foj”, l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Rosa, si è attivato per verificare la possibile contaminazione da idrocarburi nelle falde acquifere dell’area del pozzo petrolifero scavato dalla Enterprise Oil Exploration e abbandonato da più di venti anni.
“Ho chiesto ai miei uffici e all’Arpab – afferma Rosa – di conoscere la reale situazione anche sulla scorta delle attività poste in essere dalle Amministrazioni precedenti. Per il governo Bardi la tutela della salute e dell’ambiente non sono negoziabili. Non lasceremo sola la comunità di Picerno ma metteremo in campo ogni azione utile per fare chiarezza su un possibile inquinamento e restituire serenità ai cittadini”.
L’associazione con la collaborazione della docente dell’Università della Basilicata, Albina Colella, ha effettuato delle analisi per verificare lo stato di salute dell’area del pozzo petrolifero incidentato ed abbandonato, situato a poco più di 1100 metri sul livello del mare in località “Porco Morto”. Dai due prelievi effettuati dai volontari che si sono autotassati insieme ai residenti sono emersi elementi come stronzio e idrocarburi. Il pozzo petrolifero rientra nel “Permesso Baragiano”, fu trivellato nel 1995 con l’obiettivo di raggiungere i calcari dell’unità Apula ad una profondità di oltre 6000 metri. I lavori furono sospesi a circa 5000 metri di profondità per un incidente.
– Chiara Di Miele –
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