“L’Europa per le Piccole Medie Imprese. Agevolazioni, opportunità e sfide” è il titolo dell’incontro con Valentino Grant, europarlamentare del Gruppo Identità e Democrazia, che si è tenuto ieri sera a Sala Consilina nella Sala Meeting della DFL Lamura, organizzato da “La Fabbrica delle Idee”.
In una sala gremita erano presenti, tra gli altri, l’onorevole Attilio Pierro, il sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone, l’amministratore della DFL Pasquale Lamura, gli imprenditori Vincenzo Casale e Massimo Burzo per “La Fabbrica delle Idee” e diversi amministratori comunali del Salernitano e del Potentino.
“Vogliamo ideare nuovi percorsi e progetti, avere un rilancio delle aree interne che soffrono la piaga dello spopolamento e di tanti altri problemi che vanno affrontati attraverso un percorso condiviso a tutti i livelli” ha dichiarato Burzo nei saluti iniziali.
Gli ha fatto eco Pasquale Lamura, padrone di casa, il quale ha sottolineato quanto sia importante “conoscere le opportunità che noi imprenditori ma anche i Comuni possiamo e dobbiamo sfruttare. Ci sono delle potenzialità da non lasciarsi scappare e il mio auspicio è che ci sia più Europa al Sud“.
L’interessante momento formativo tenuto dall’onorevole Grant ha fatto leva su quattro concetti cardine: il passaggio generazionale delle imprese, il Green Deal, il capitale di rischio e i fondi europei per le PMI.
“In Europa ci sono 25 milioni di imprese, il 99% sono PMI – ha spiegato – che rappresentano il 56% del PIL europeo. Occupano il 73% dei lavoratori, 95 milioni su 130. Sono lo zoccolo duro dell’economia europea. In Italia le PMI sono il 40% del PIL e occupano il 33% dei lavoratori, 9 imprese su 10 sono una PMI, 2 posti di lavoro su 3 sono generati da una PMI che a differenza delle grandi aziende hanno anche una funzione sociale. Ma in Italia il 75% delle PMI sono imprese familiari, mentre in Europa queste ultime hanno un range che va dal 55 al 65%“.
In Italia, come spiegato dall’on. Grant, il 50% delle imprese familiari scompare al primo passaggio generazionale, solo il 15% arriva alla terza generazione e il 53% oggi ha imprenditori over 60. Un dato su cui l’Europa accende un faro, perchè in altri Paesi il 48% delle aziende avvia un passaggio generazionale non “fatto in casa”, a differenza della nostra nazione.
Attenzione è stata posta anche alla sostenibilità e al suo impatto sulle imprese, tra rischi e opportunità. “La sostenibilità è un pilastro per il rilancio dell’economia europea – ha proseguito l’europarlamentare della Lega -. Sull’Europa non c’è un’informazione corretta, è vista spesso come un nemico o come lontana. Non è così, perchè il vero nemico è la disinformazione. Per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, ad esempio, l’Europa con la direttiva RepowerEU pone l’obiettivo di rendersi indipendente dai combustibili fossili russi. Con la guerra i costi sono lievitati e le PMI pagano il 130% in più rispetto alle grandi imprese: questa è un’anomalia. I pilastri della direttiva sono l’efficientamento, la non dipendenza dal gas russo, gli investimenti massivi per le rinnovabili e poi tanti fondi per le imprese che vogliono passare ad un’energia pulita“.
Dall’Europa sono stati stanziati 350 miliardi di euro, di cui 27 per l’Italia, per la transizione energetica nel periodo 2021/2030: fondi disponibili se si raggiungerà il -55% di emissioni di CO2 nel 2030 e la neutralità climatica (0 emissioni di CO2) nel 2050.
Poi uno sguardo al capitale di rischio e alla drammatica dipendenza delle imprese italiane dal debito bancario: “Quelle del Sud hanno una dipendenza doppia. Inoltre in Campania solo il 5% delle aziende è quotato in Borsa nel mercato secondario. L’Italia ha gli strumenti e le risorse per fare tutto ciò, ma mancano i professionisti, più al Sud che al Nord“.
Infine, spazio ai fondi europei, diretti e indiretti, per le imprese e per il pubblico: Horizon Europe, Digital Europe Programme per i servizi digitali, EU4Health per una sanità europea forte, Creative Europe per la cultura e i prodotti audiovisivi, Erasmus + per la formazione, la gioventù e lo sport, il Fondo per la transizione per aiutare i territori verso la neutralità climatica, React-EU per le aree depresse tra cui la Campania, LIFE per il passaggio all’economia circolare e poi i vari FESR, FEASR e FSE, fondi comunitari indiretti.