Roberto De Luca, responsabile del Codacons Vallo di Diano, ritorna a puntare l’attenzione sul Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera.
“Vincenzo De Luca – dichiara Roberto De Luca Presidente del Codacons Vallo di Diano – ha affermato che il Ministero della Salute ha costretto la Regione Campania a diminuire di 60 unità il numero delle Strutture Complesse, dirette da primari, in tutta la Regione. Tale riduzione è effettivamente avvenuta. Nella stessa intervista si ribadisce che l’ospedale di Polla viene “promosso” DEA di I livello. Sembrerebbe, tutto sommato, una situazione vantaggiosa per la sanità e per il cittadino del Vallo di Diano”.
“Tuttavia – spiega De Luca – Cardiologia passa da 14 a 10 posti letto con perdita di 1 Struttura Semplice, Chirurgia generale passa 19 a 14 posti letto, Geriatria passa da 15 a 14 posti letto con perdita di 1 Struttura Semplice, Medicina Generale da 28 a 18 letti, Nefrologia da 7 a 6, Oculistica da 6 a 4, Ortopedia da 18 a 16, Ostetricia da 20 a 10 con la perdita di 3 Strutture Semplici, Otorinolaringoiatria da 0 a 4, Pediatria mantiene i 10 posti, Psichiatria da 8 a 4, Urologia da 10 a 8, Terapia Intensiva mantiene i suoi 8 posti e perde una Struttura Semplice, Unità Coronarica da 8 a 6, Gastroenterologia da 1 a 4 posti, Pneumologia mantiene i suoi 8 posti ma perde una Struttura Semplice. Viene istituito il Reparto di Recupero e Riabilitazione funzionale con 25 posti letto ed 1 Struttura Semplice. Facciamo quindi le somme e vediamo che, a fronte di un incremento di 32 posti letto, vi è una riduzione di 48 posti letto con una perdita netta di 16 posti letto”.
Secondo il Codacons saranno eliminate diverse Strutture Complesse rette da primari e trasformate in Strutture Semplici Dipartimentali.
“Queste strutture non verranno più dirette da primari – spiega Roberto De Luca – ossia da medici scelti a seguito di una procedura selettiva concorsuale nazionale.Pertanto, l’ospedale di Polla contribuirà così al taglio regionale delle Strutture Complesse nella misura di oltre il 13% (8 su 60), pur avendo un bacino di utenza che rappresenta soltanto l’1% del totale della popolazione regionale. Vale a dire che agli abitanti del Vallo Diano è stato chiesto ancora una volta un grande sacrificio. Alcuni potranno dire che questi tagli possono essere considerati alla stessa stregua di una promozione. Ci verrebbe da esclamare, con le parole di Mogol, ‘lo scopriremo solo vivendo’. A patto che ci sia concesso di vivere abbastanza a lungo per vedere gli effetti di questo piano di programmazione delle rete ospedaliera”.
– Claudia Monaco –