Continua a tenere banco la vicenda che ha provocato tensioni a Piaggine per la nomina del nuovo parroco, don Loreto Ferrarese, al posto di don John, il sacerdote di origini colombiane che in questi mesi ha sostituito il vecchio parroco, don Aniello Palumbo. I fedeli in questi giorni hanno più volte dimostrato di volere a tutti i costi che don John rimanesse in paese, ma il decreto del Vescovo, Monsignor Ciro Miniero, sembra insindacabile e oggi è comparso un lucchetto che impedisce l’accesso alla chiesa e al piazzale antistante. Non è chiaro chi abbia chiuso il cancello, considerato che lo stesso don Loreto ha smentito la paternità del gesto.
“Possiamo considerarlo l’atto conclusivo ed il fallimento complessivo della nostra azione e conferma della scarsa presa sull’opinione pubblica di vicende che accadono alla periferia dell’impero? – chiede Angelo Prinzo, tra i parrocchiani che in queste sere hanno presidiato la chiesa del paese e organizzato la fiaccolata di sabato scorso – Purtroppo per noi la Chiesa cattolica ha una rigida struttura gerarchica di cui i fedeli sono l’ultimo gradino, il primo che viene impunemente e sistematicamente calpestato. Noi ci siamo illusi che con le nostre lettere qualcuno ci potesse dare ascolto. La lettera che il Papa non vedrà mai, che le varie congreghe a cui l’abbiamo indirizzata avranno già da tempo cestinato, perché da duemila anni loro fanno così: il principio di infallibilità che discende dal Papa rende tutti i vertici compreso il Vescovo di Vallo portatori di verità e i fedeli debbono solo piegarsi al volere divino come a quello temporale“.
Sembrerebbe, dunque, che il nuovo parroco sia già in pieno possesso della parrocchia e delle sue chiavi e, come scrive Prinzo, “attende i suoi fedeli, a cui aprirà le porte quando lo riterrà opportuno. Un gesto sprezzante nei confronti della comunità di cui dovrebbe essere, secondo le sacre scritture, il buon pastore e guida spirituale“.
“Ora – continua – se è vero che Piaggine, grazie alla reazione unanime alle ingiustizie che si susseguono, ha ritrovato unità di intenti e compattezza, tutto quanto costruito non va disperso, ma difeso strenuamente tenendo in piedi il comitato e continuando a far sentire la propria voce sotto le forme e attraverso le strategie che lo stesso comitato vorrà valutare, evitando reazioni scomposte a cui probabilmente mirano certe iniziative del tutto fuori luogo come i catenacci al sagrato. Non facciamoci trascinare su un terreno che ci vedrebbe soccombere definitivamente: fermiamoci a riflettere e ponderiamo ogni piccola mossa“.
E conclude:”La Chiesa, la vera Chiesa non appartiene né al Vescovo né al prete, la vera Chiesa è quella dei fedeli, senza fedeli è solo un vuoto contenitore di statue. Se dopo questi accadimenti qualcuno deciderà di non recarsi più in chiesa, sappia che in fondo in fondo non sta commettendo peccato mortale ma sta solo rinunziando ad una visita museale: parola di Papa Francesco“.
Anche il sindaco Guglielmo Vairo è intervenuto in merito alla vicenda del lucchetto apposto oggi. “Da ciò che risulta all’Amministrazione Comunale – dichiara- la proprietà della chiesa è del Comune di Piaggine ma le chiavi della chiesa di San Nicola non sono mai state nella disponibilità dell’Amministrazione. Da decenni, di fatto, la custodia della chiesa di San Nicola ed il possesso delle relative chiavi appartiene al Parroco. L’Amministrazione non aveva le chiavi ieri, non ha le chiavi oggi: nessuna consegna delle chiavi è avvenuta stamattina per mano dell’Amministrazione comunale“.
Sabato 28 i parrocchiani hanno organizzato una festa per salutare don John e domenica 29 don Loreto dovrebbe arrivare in paese ed iniziare a celebrare, così come nella parrocchia di Valle dell’Angelo.
– Chiara Di Miele –
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