E’ un secco e deciso “NO” quello venuto fuori dal Consiglio comunale tenutosi ieri sera a Sassano nei confronti dell’azione annunciata da Shell Italia S.p.A. concernente l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale relativa all’istanza di permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi in terraferma, meglio nota come “Monte Cavallo” e che coinvolge i Comuni di Atena Lucana, Brienza, Marsico Nuovo, Montesano sulla Marcellana, Padula, Paterno, Polla, Sala Consilina, Sant’Arsenio, Sassano, Teggiano e Tramutola.
L’assise comunale, riunitasi per esprimere netta opposizione all’istanza che insiste sul territorio valdianese, ha manifestato apertamente e all’unanimità di tutti i consiglieri presenti in aula la palese contrarietà alle richieste della multinazionale operante nel settore petrolifero.
Dopo l’esposizione della vicenda a cura dell’assessore all’Ambiente Mario Trotta, che ha ricordato come ormai per la seconda volta il Consiglio sassanese si veda costretto in pochi anni a dover deliberare contro un’istanza di ricerca di idrocarburi insistente anche sul territorio di propria competenza, è stato il sindaco Tommaso Pellegrino, da poco anche Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, a trattare l’aspetto più prettamente ambientalistico della questione. “Riteniamo illegittima questa richiesta per un semplice motivo, – ha osservato il primo cittadino – perchè le verifiche di fattibilità si fanno laddove in seguito è possibile realizzare qualcosa e non dove invece è categoricamente impossibile. Qui non è possibile trivellare, perchè siamo in una zona riconosciuta come patrimonio UNESCO dal punto di vista ambientale, dato che parte del territorio su cui insiste l’istanza ricade nell’area del Parco Nazionale e parte nelle zone attigue. Per cui vengono meno i requisiti fondamentali per poter procedere. Qualcuno ci deve spiegare com’è possibile fare il contrario“.
Dello stesso avviso anche il vicesindaco Antonio D’Amato, che ha posto l’accento sull’eventualità di “inserire all’interno della nostra pianificazione urbanistica le aree agricole quali aree naturali protette, da non intendere come vincolo, ma come volano di sviluppo per l’agricoltura locale e anche per utilizzare al meglio tutti i fondi europei messi a disposizione per tali attività“.
Si allunga così, con il voto unanime degli amministratori di Sassano, l’elenco dei Comuni valdianesi che non ci stanno ad accettare di buon grado l’avanzata, per ora consistente soltanto nell’acquisto di dati geofisici già acquisiti in precedenti campagne esplorative, da parte di Shell S.p.A.
– Chiara Di Miele –