I consiglieri regionali della Basilicata del Movimento Cinque Stelle Perrino, Leggieri e Giorgetti hanno illustrato, in una conferenza stampa, la mozione presentata in Consiglio con la quale impegnano il Presidente e la Giunta regionale a “disporre la sospensione dell’esercizio del Cova di Viaggiano per un periodo di 90 giorni“, al fine di ottenere dei chiarimenti dal Governo nazionale e dal Mise. Con la mozione inoltre si chiede di “diffidare la società Eni spa, dal porre in essere, nel periodo di sospensione, situazioni di pericolo per l’ambiente e la salute umana”.
I consiglieri del M5S sottolineano che l’area della concessione in oggetto ha una estensione pari a 660,15 Km quadrati e che all’interno della concessione sono presenti due giacimenti situati nell’Alta Val d’Agri, a circa 20 km a Sud-Est della città di Potenza, su un’area in parte montuosa dell’Appennino meridionale lucano ed in parte costituita dal fondo valle del fiume Agri, denominati ‘Trend 1’ e ‘Trend 2’ entrambi “mineralizzati ad olio all’interno dei calcari cretaceo-terziari della Piattaforma Apula Interna (PAI)”.
Perrino, Leggieri e Giorgetti ritengono, inoltre, che il comma 19, articolo 34 del Decreto legge n.179 del 2012 è norma speciale che ha previsto una “finestra temporale” applicabile solo alle procedure amministrative di aggiornamento e proroga in corso alla data del 19 dicembre 2012: la norma non risulta applicabile alle istanze di aggiornamento o proroga della concessione Cova presentate da Eni successivamente al 19 dicembre 2012.
“Chiediamo – hanno detto i consiglieri – un atto coraggioso da parte della Giunta con la sospensione delle attività al Cova di Viggiano in base alla corretta interpretazione della ormai famigerata norma del Governo Monti e precisamente, il comma 19 dell’articolo 34 del decreto legge 18 ottobre 2012, n.179 convertito in legge con la norma n. 221 del 17 dicembre 2012, in vigore dal 19 dicembre 2012. Non si può accettare che l’Eni continui a perforare nella nostra regione senza nessuna compensazione ambientale in attesa del rinnovo delle concessioni”.
– Antonella D’Alto –