Torna a farsi sentire la minaccia trivellazioni nel Vallo di Diano, nuovamente oggetto di preoccupazione da parte degli amministratori e dei cittadini, è l’istanza per l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale del progetto di ricerca idrocarburi denominato “Monte Cavallo” avanzata dalla società petrolifera Shell S.p.A. al Ministero dell’Ambiente.
Il progetto interesserebbe un’area a cavallo tra la Basilicata e la Campania tramite l’apposizione sul territorio di 195 geofili.
Sulla questione, è intervenuto anche il geologo Franco Ortolani, Professore Ordinario dell’Università Federico II.
“E’ l’inizio di un iter insostenibile – ha dichiarato – c’è una chiara incompatibilità tra acqua potabile contenuta nel sottosuolo dei Monti della Maddalena ed attività petrolifere. E’ vero che le ricerche preliminari non comportano interventi sul territorio ma l’avvio è finalizzato a cercare ed estrarre petrolio”.
“La Shell ha chiesto di avviare le ricerche petrolifere dicendo che, se si confermasse la presenza, le eventuali fasi successive del programma lavori verranno sottoposte ad ulteriore valutazione di impatto ambientale – ha sottolineato il professore – Sui Monti della Maddalena, tra Campania e Basilicata, non ci può essere un futuro per le attività petrolifere sul serbatoio idrogeologico che alimenta il Vallo di Diano con oltre 2000 litri al secondo di acqua potabile”.
“La perimetrazione del permesso Monte Cavallo è stata un errore dello Stato e il permesso deve essere cancellato – ha concluso – Inoltre, la Regione Campania deve tutelare l’acqua potabile come risorsa idropotabile regionale strategica istituendo i Monti della Maddalena come Santuario dell’acqua potabile.”
– Claudia Monaco –