Il fenomeno della Peste Suina Africana, comparso nel gennaio 2022, continua a dilagare sul territorio italiano tanto che la Commissione europea ha aggiornato la mappa delle zone di restrizione relativa al nostro Paese.
La decisione è scaturita dopo il caso di un cinghiale selvatico registrato in Lombardia in un’area ad alto rischio che però non aveva ancora riscontrato alcun contagio. Oltre all’Italia si avranno restrizioni anche in Germania, Lituania e Polonia.
In sostanza l’area in oggetto passa da zona soggetta a restrizione I (aree ad alto rischio senza casi né focolai di PSA confinanti con le zone di restrizione II e III) a zona soggetta a restrizioni II (presenza di PSA solo nel cinghiale). In quest’ultima zona rientrano la Basilicata, con 5 comuni in provincia di Potenza e la Campania con 8 comuni in provincia di Salerno.
L’epidemia da Peste Suina ha già causato la chiusura di diversi mercati internazionali con oltre mezzo miliardo di danni alle imprese. Dopo oltre due anni d’emergenza il Governo Meloni è pronto a far scendere in campo Esercito e cacciatori.
L’ipotesi è nella bozza che il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida presenterà lunedì 6 maggio in Consiglio dei Ministri. Si prevede un contingente di massimo 177 unità per un periodo non superiore a 12 mesi, con spese a carico del Commissario straordinario preposto al contrasto della Peste Suina.
Nel Vallo di Diano i casi di cinghiali infetti sono stati registrati nel territorio tra Sanza e Buonabitacolo.
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