Bilancio decisamente positivo per la XX edizione di Negro Festival, dedicato quest’anno al tema “Radici: la musica dal futuro antico”, con una programmazione plasmata sulla rivisitazione di brani classici della musica italiana e popolare in chiave moderna e futurista. Il trait d’union della treggiorni è stato quello dell’unione tra tradizione e innovazione, in una fusione tra storia, memoria e sperimentazione musicale a cui sono chiamati tutti gli artisti.
Tra futuro e musica tradizionale partenopea è stata anche l’esibizione di ieri sera di Raiz e Fausto Mesolella in “Dago Red Tour”, tra chitarre elettroniche e voce blues di intensa profondità, che hanno regalato una nuova eco alle famosissime melodie del canzoniere napoletano. A chiudere il palco centrale, poi, un fenomeno artistico capace di mescolare una tradizione di provenienza tribale, africana, con l’immagine dura della civiltà industriale: Les Tambours du Bronx, protagonisti di un continuo e inarrestabile sconfinamento di linguaggi e di culture di provenienza. Sul main stage di ieri sera anche i Capone & Bungtbangt, tra i pionieri della ecomusic mondiale. Vocati alla nobile idea del riciclo creativo, questi musicisti sono accompagnati da un amore viscerale per la musica e la natura, che li porta a recuperare e riciclare rifiuti nobilitandoli a strumenti musicali, creando così il loro inconfondibile sound: il “Junk Music”, un mix di hip hop e reggae funkdelik napoletano.
Soddisfazione per il successo registrato è stata espressa dal sindaco di Pertosa, Michele Caggiano e dal direttore artistico, Dario Zigiotto. “La buona riuscita di questa ventesima edizione – hanno spiegato – esprime la valenza del più ampio progetto ʻNegro Festivalʼ, che intende consolidare il suo ruolo anche di mediatore culturale dell’intrattenimento e dello spettacolo, costruendo a ridosso delle Grotte una programmazione che si rivolga a famiglie, appassionati di genere, giovani, ma in un contesto in cui l’originalità e l’importanza del cast sappiano fornire un’occasione unitaria di attrazione, senza rinunciare a offrire anche una più precisa occasione culturale”.
Del resto, accanto alle note, ogni anno le Grotte propongono la loro ampia offerta turistica, che include escursioni in grotta, attività sportive, mostre d’arte e di fotografia, prodotti tipici locali e biodiversità gastronomiche, a partire dal raro Carciofo bianco di Pertosa e tante altre attività legate all’ancestrale e misterioso fascino dell’area.
– Francesca Caggiano –