Protagonista della seconda serata di Negro Festival è stato il “ritmo delle radici” a suon di musica firmata da Mimmo Maglionico ed interpretata dall’Orchestra di “Tammorre e Putipù” e da Alfio Antico.
Presentato in prima nazionale per il Negro Festival, questo progetto di ricerca e di spettacolo intitolato “Il ritmo delle radici” racconta, attraverso le note, la tradizione popolare del Sud Italia, che intreccia riti di passaggio e aspetti terapeutici di formazione precristiana e che ruota prevalentemente attorno ad una serie di feste popolari, occasione di espressività coreutico-musicale.
Nel corso della serata, si sono esibiti anche Giancarlo Schiaffini con Silvia Fanfani Schiavoni & Ensemble Dissonanzen in “Voi ch’amate lo criatore”, un progetto di esplorazione della musica dalle origini “civili” attraverso la modernità. Sul palco anche i giovani “Baro Drom Orkestar”, un mix esplosivo e coinvolgente ottenuto sradicando “klezmer, musica armena, pizzica salentina e balkan”.
Stasera la rassegna si concluderà con l’ecomusic di Capone & Bungtbangt e con i suoni di Raiz e Fausto Mesolella in “Dago Red Tour”, tra chitarre elettroniche e fantasia di arrangiamento e voce blues di intensa profondità, per dare nuova eco alla canzone popolare napoletana.
– Francesca Caggiano –