I brani storici e le melodie di una Napoli antica e allo stesso tempo proiettata al futuro, mescolati con i pezzi del suo nuovo album, “Lotto infinito”: sono gli ingredienti del concerto di Enzo Avitabile che, con i Bottari di Portico, domani sarà l’ospite principale della seconda giornata del “Negro Festival”, la rassegna di musica e cultura etnica nelle Grotte di Pertosa-Auletta.
Una serata dedicata alla commistione di suoni, tradizioni e melodie, ovvero i pilastri del percorso del festival negli ultimi due decenni. Alle ore 21 si comincia con “Antro Suono”, il palco montato all’interno delle Grotte, dove in acustica si esibiranno, in un coraggioso esempio di dialogo tra uno strumento arcaico e primordiale e un gioiello della raffinata liuteria settecentesca, Alfio Antico e Amedeo Ronga, in “Semu soli, semu tutti. Concerto per voce, tamburi e contrabbasso”, perfettamente in equilibrio tra filosofia e spiritualità.
Alle ore 22.30 il palco principale, nel piazzale antistante le Grotte, viene invece affidato alla Classica Orchestra Afrobeat, un ensemble di 14 elementi con strumenti organici europei e africani e un utilizzo delle voci e del contrappunto con la doppia valenza del confronto tra tradizione musicale colta europea e il ricco patrimonio ritmico africano. Tutto ciò sarà propedeutico all’interiorità calda e magmatica di Enzo Avitabile, artista che ha visto esplodere la sua fama, da quella originaria, nazionale e radicata nel rock partenopeo, a quella internazionale grazie ai recenti riconoscimenti che gli giungono anche dal mondo dell’arte cinematografica: a cominciare dal David di Donatello per la colonna sonora e miglior brano per il film di Edoardo De Angelis “Indivisibili” fino alla sua partecipazione nel docufilm a lui dedicato dal grande regista Jonathan Demme, recentemente scomparso. Nel concerto che chiuderà la prima giornata del Festival, Avitabile sarà accompagnato dai Bottari di Portico, con cui presenterà il suo ultimo lavoro discografico.
A corredo, nell’area del festival, sarà possibile degustare i prodotti tipici locali, tra cui l’ormai famoso carciofo bianco.
– Chiara Di Miele –