Perseguitavano una giovane donna, i suoi familiari e il nuovo compagno in Val d’Agri, assumendo atteggiamenti violenti e intimidatori.
Con questa accusa, ieri, i Carabinieri della Compagnia di Viggiano hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Potenza su richiesta della Procura.
I destinatari della misura sono 5 uomini, dei quali uno di nazionalità albanese, e una donna, indagati a vario titolo per atti persecutori sfociati in aperte intimidazioni, danneggiamenti e lesioni personali nei confronti di una giovane donna, dei suoi familiari e del nuovo compagno al termine della relazione con uno degli indagati.
In particolare, l’uomo, un 43enne lucano legato alla vittima da un rapporto sentimentale da quest’ultima interrotto per le condotte violente reiterate nel corso della loro relazione, era già stato sottoposto ad una misura cautelare personale per lo stesso reato.
L’ampio quadro indiziari a suo carico è stato supportato da numerosi riscontri oggettivi emersi dalle attività tecniche svolte dai Carabinieri sin dallo scorso luglio, riuscendo così a collegare all’ex compagno gravi episodi persecutori, sfocianti anche nell’incendio di auto, in spedizioni punitive e simbolismi intimidatori a danno della ex compagna e dei suoi familiari.
L’indagato, per quanto emerso dalle indagini, avrebbe rivestito il ruolo di coordinatore delle singole condotte che sono state materialmente effettuate dai suoi complici, vista anche la sottoposizione alla misura cautelare degli arresti domiciliari che limitava la sua possibilità di movimento.
Per quanto raccolto a loro carico e richiesto dalla Procura, da sottoporre al vaglio giurisdizionale valendo in ogni caso la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva di condanna, è stata disposta dal locale Ufficio del GIP la misura cautelare a carico dell’ex compagno della vittima che è stato quindi condotto nella Casa Circondariale di Potenza e la sottoposizione all’obbligo di dimora nel comune dove domiciliano e di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria per i restanti indagati, attualmente residenti in Abruzzo e Marche.