“Nicola Cammarano navigava frequentemente su siti pedopornografici, scaricava volontariamente immagini di minori, le visionava e le custodiva. Non è finito casualmente sui siti che proponevano immagini e video di bambini in posizioni erotiche”.
E’ quanto si legge sul quotidiano “Il Mattino” che riporta la sentenza di condanna di secondo grado che ha confermato la pena ad un anno di carcere per il primo cittadino di Rofrano.
Il nuovo perito Angelo Martini ha categoricamente escluso che la navigazione di Cammarano sui siti pedopornografici e lo scarico di file ritraenti minori potessero essere stati involontari, così come sostenuto dalla difesa.
L’ingegnere Martini è subentrato come perito tecnico dopo che Roberto Merola è stato sconfessato per mancanza di chiarezza. Inoltre la Corte di Appello Salerno ha trasmesso alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania gli atti nei confronti del consulente Merola in relazione al delitto di falsa perizia.
Martini ha ribadito che i contenuti pedopornografici sono stati aperti dal 2012 al 2015. Sul computer del sindaco, posto sotto sequestro dalla Guardia di Finanza, sono stati rinvenuti video pedopornografici e 896 immagini ritraenti per lo più ragazzine e bambine che mostrano parti intime.
La vicenda inizia nel 2015 quando la Guardia di Finanza, nel corso di alcuni controlli nello studio da commercialista del sindaco di Rofrano, aveva scoperto su un suo pc dei file pedopornografici. In quel frangente Cammarano, che si è sempre professato innocente, fu arrestato e nell’aprile dell’anno seguente prese il via il processo a suo carico.
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