E’ stato ritenuto colpevole dei reati di accesso abusivo al sistema informatico riservato alla Guardia di Finanza, peculato d’uso e danneggiamento aggravato, il Colonnello Mario Zarrillo, già Capo di Stato Maggiore presso il Comando della Guardia di Finanza di Basilicata. La sentenza è stata adottata dal Collegio penale del Tribunale di Potenza, presieduto dal giudice Rosario Baglioni.
Zarrillo, difeso e rappresentato dall‘avvocato Angela Pignatari, era stato arrestato nel marzo del 2014 nell’ambito di una indagine condotta proprio dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato di Potenza. Secondo la ricostruzione delle indagini, che all’alba del 14 marzo di sette anni fa portarono all’esecuzione di un’ordinanza cautelare nei confronti anche di altre due persone, Zarrillo avrebbe utilizzato le banche dati, anche quelle in uso alla Guardia di Finanza, per motivi personali, così come le utenze, auto di servizio e autista. Dopo l’arresto, ha preso il via negli anni a seguire il procedimento penale, che ha portato alla sentenza di primo grado.
Per Zarrillo prescritte le accuse di millantato credito, traffico di influenze, falso e sostituzione di persona. Nel procedimento penale assoluzione e prescrizioni per due imprenditori potentini. Dopo la ricezione dell’avviso di garanzia, la Guardia di Finanza sospese dall’incarico il Colonnello Zarrillo, successivamente congedato per aver raggiunto i limiti di età. Per lui anche la condanna all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Dovrà pagare anche le spese processuali. La difesa valuterà, dopo il deposito delle motivazioni fissato nel termine dei 90 giorni, se presentare o meno ricorso alla Corte di Appello.