La chiusura del carcere di Sala Consilina e il rinvio dell’elezione del Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano hanno riaperto ferite mai rimarginatesi del tutto, soprattutto dopo le scorse elezioni regionali: l’attenzione è rivolta di nuovo, fortemente, al ruolo del Pd nel Vallo di Diano.
Tra accuse, voci di corridoio, dichiarazioni rese pubbliche tramite i social network, riunioni interne al partito, che diventano poi di pubblico dominio, sembra che il Pd sia nel Vallo un partito sempre più diviso e, contemporaneamente, ci si interroga sul ruolo della politica e sulla concezione di bene comune in questa nostra terra.
Il rinvio dell’elezione del Presidente e della Giunta non è certo passato inosservato: sono mesi, ormai, che l’argomento è rimandato ed anche in questo caso, tra ufficiosità ed ufficialità, ci si trova di fronte ad una spaccatura profonda. Non solo con il centrodestra, che nell’ultimo consiglio ha rivendicato una posizione di maggiore rilievo nell’Ente, ma anche e soprattutto nel Pd.
Arriva da Facebook la richiesta di dimissioni di Raffaele Accetta e di Mimmo Cartolano, tramite il profilo di Rosvelia Ragone, membro della Segreteria provinciale, a cui fanno seguito le dichiarazioni di Angelo Bitorzoli e di Settimio Rienzo, consiglieri Pd di minoranza a Montesano e Padula. Parlano di una volontà di rinnovamento che, in concreto, non si è mai attuata.
“I sindaci Pd hanno perso il contatto con la realtà. Accetta si deve dimettere per dignità: da un anno e mezzo ha una Giunta che non è legittima – afferma Rienzo – Il coordinatore del Pd Vallo di Diano, Mimmo Cartolano, non è stato capace di interpretare la volontà di rinnovamento del territorio, che in due primarie ha votato per il cambiamento. Già in una lettera inviata ad agosto a Landolfi e Cartolano, avevo sollecitato nuove nomine per gli organi comprensoriali”.
“Mi chiedo: a cosa serve la Comunità Montana? Si azzerino i vertici e si faccia una seria riflessione sul ruolo dell’ Ente e sulle necessità di un territorio che non riesce a rimanere unito nemmeno su temi di interesse generale (questioni ambientali , Tribunale ed altro) – sottolinea Angelo Bitorzoli – Occorre continuare, a mio giudizio, nel segno del rinnovamento totale del modo di concepire e di fare politica e, soprattutto, del rinnovamento di coloro che della politica hanno fatto un mestiere, una presenza costante, che oggi più di ieri, diventa ingombrante per il bene del territorio e dello stesso Partito Democratico”.
Come al solito, le parole chiave sono “unità” e “cambiamento”.
Il partito e l’intero territorio si ritrovano ancora una volta di fronte a scelte importanti: in quale direzione si andrà? Quali decisioni saranno prese ora?
Determinante sembra essere la figura di Paolo Imparato, sindaco di Padula e consigliere provinciale, in una posizione di responsabilità, ma anche molto delicata, relativa alle prossime elezioni comunali di maggio 2016, nelle quali il partito potrebbe avere un ruolo fondamentale.
Tra volontà di rinnovamento e polemiche sulle “poltrone”, chi decide di continuare a vivere nel Vallo deve fare i conti con tante problematiche, di varia natura, delle quali deve farsi carico proprio la politica con risposte adeguate ed efficaci.
– Filomena Chiappardo –
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