I progetti di “Tutela e valorizzazione e messa in rete della Cattedrale Santa Maria Assunta di Melfi – Operazione: Mirabile Templum” e di “Tutela e valorizzazione e messa in rete di beni culturali ecclesiastici della Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano- Marsico Nuovo – comprensorio della città di Potenza” sono entrati a far parte degli interventi previsti dall’Accordo tra la Regione Basilicata e le Diocesi e Arcidiocesi della Basilicata sottoscritto a fine 2019.
Lo riferisce l’assessore alle Attività produttive, Francesco Cupparo, che ha presentato una delibera approvata dalla giunta per dare seguito alla procedura negoziata tra la Regione Basilicata e le Diocesi e Arcidiocesi della Basilicata. L’Accordo, condiviso in un incontro tra la Conferenza episcopale lucana ed il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, è stato firmato dall’assessore Cupparo, da Monsignore Salvatore Ligorio per l’Arcidiocesi di Potenza-Muro Lucano-Marsiconuovo, da Monsignore Vincenzo Orofino per la Diocesi di Tursi-Lagonegro e da Monsignore Ciro Fanelli per la Diocesi di Melfi-Rapolla-Venosa. Esso prevede una spesa di 4,3 milioni di euro a valere sull’Asse 5 “Tutela dell’Ambiente ed uso efficiente delle risorse”.
Tra gli altri interventi previsti la tutela, valorizzazione e messa in rete della Basilica di Maria Santissima di Anglona, dei musei e archivi diocesani ubicati nel Comune di Tursi e della Basilica di San Biagio ubicata nel Comune di Maratea.
“La strategia messa in atto – ha evidenziato l’assessore Cupparo, sottolineando il costante impegno del presidente Bardi a tutela del patrimonio culturale e religioso – oltre che per la salvaguardia di beni ecclesiali di grande valore religioso e artistico punta ad aumentare l’offerta attrattiva della Basilicata in questo particolare momento di rilancio del turismo culturale, mettendo in rete attrattori di notevole pregio. Nello specifico, il turismo religioso viene ulteriormente promosso e valorizzato per consentire itinerari religiosi tra i più importanti beni ecclesiali di Potenza, Tursi, Maratea e Melfi”.
“Interessante – ha aggiunto – è anche la ricaduta dal punto di vista della creazione di occasioni di sviluppo del territorio, in quanto il recupero dei beni individuato sarà l’opportunità per la creazione di attività connesse alla gestione e fruizione degli stessi e di conseguenza incrementerà lo sviluppo delle attività economiche turistiche locali”.