Va avanti da un po’ di tempo la polemica inerente ai pasti serviti negli ospedali di Polla, Sapri e Vallo della Lucania. I pazienti infatti lamentano di ricevere pasti di scarsa qualità e poco vario. Ne abbiamo parlato con il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle e presidente della III Commissione Aree Interne Michele Cammarano, che dopo le segnalazioni di medici e infermieri sui numerosi disservizi ha deciso di intervenire ponendo un’interrogazione a risposta urgente al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Abbiamo rivolto qualche domanda al consigliere Cammarano.
- Sentiamo spesso parlare di pasti scadenti e servizi non adeguati negli ospedali. Denunce anche da parte di Codacons e Nursind.
Ci sono arrivate segnalazioni da medici e infermieri. Questo tema l’avevamo già affrontato tempo fa quando i dirigenti sanitari ci fecero vedere le cucine, soprattutto quella di Polla, ed erano praticamente nuove, mai usate. Se un’azienda ha vinto un appalto e ritiene che le cucine non siano idonee, bisogna vedere perché non vengono ritenute tali e risolvere le problematiche. Bisogna far sì che le aziende non si ancorino alla parte del bando in cui viene riportato che se le cucine non sono idonee i cibi debbano provenire dall’esterno dell’ospedale. I pazienti hanno inoltre segnalato che i cibi vengono consegnati dagli infermieri e non dai dipendenti dell’azienda appaltatrice e che non esiste alcun servizio selezionabile del cibo a seconda dei gusti e delle esigenze, anche cliniche, come previsto.
- I pasti però non vengono preparati in luoghi vicini agli ospedali.
Le materie prime arrivano dal Veneto. I pasti vengono preparati a Potenza e da lì i pacchi destinati ai pazienti vengono portati a Polla, Sapri e Vallo della Lucania. Questo ci lascia interdetti, perché noi siamo la patria della Dieta Mediterranea qui al Sud, abbiamo tante materie prime; posso capire che non si può pretendere che tutto arrivi dalle nostre zone, però sarebbe auspicabile. E’ strano che il cibo debba arrivare dal Veneto, per poi essere preparato a Potenza e infine servito nei nostri ospedali. Bisogna capire come mai le nostre cucine non funzionano nonostante alcune siano nuove. Bisogna capire anche se i software per gli ordini dei pazienti non siano stati consegnati per problematiche dell’azienda che li consegna o se non vengono utilizzati soltanto. Indagheremo su quanto sta accadendo anche con l’ausilio dell’Asl, perché questo è uno spreco generale di soldi, noi attrezziamo gli ospedali in modo che abbiano una certa rilevanza per il territorio.
- Cosa seguirà alla sua interrogazione e quale sarà l’obiettivo da raggiungere?
Noi vogliamo capire se per i prossimi bandi si può pretendere di avere un servizio ravvicinato agli ospedali, quindi servire ai pazienti dei pasti caldi. Vogliamo che i pazienti ricevano un servizio dignitoso ed adeguato. In futuro vorremmo appunto inserire nuove norme, che non solo prevedano la vicinanza della preparazione dei pasti, ma anche l’utilizzo di materie prime locali. Ci aspettiamo che anche l’Asl collabori e ci dia delle risposte in merito, perché insieme possiamo cercare di risolvere questo problema. Bisogna fare una ricognizione di tutti e tre i nosocomi e capire perché l’azienda appaltatrice ha dichiarato le cucine non idonee. Non vogliamo che sorgano delle proteste, perché se ci sono delle mancanze sarà sicuramente a causa di alcuni motivi e noi vogliamo capire quali sono e se sono superabili, sia politicamente che tecnicamente.
- Articolo correlato:
17/03/2022 – Pasti per gli ospedali di Vallo della Lucania, Polla e Sapri preparati a Vicenza. Interrogazione di Cammarano