Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni avrà una banca dei semi. Ad annunciarlo è il Presidente dell’Ente Tommaso Pellegrino che punta a tutelare la biodiversità del territorio.
Non si tratterà di una semplice raccolta di semi e noccioli ma ci saranno anche studi per rintracciare i frutti dimenticati, ovvero delle tipologie di che non vengono più coltivate ma che hanno fatto la storia fin dai tempi più antichi. Si tratta di frutti che oggi crescono nelle campagne abbandonate come ad esempio i corbezzoli, alcune tipologie di uva, mele, pere e fichi.
“Si tratta di prodotti legati alla nostra storia – dichiara il Presidente Pellegrino – e gran parte di essa è costituita da prodotti che nascono dalla terra grazie al sapiente lavoro dei contadini cilentani. Proprio per tutelare i loro sacrifici abbiamo deciso di avviare questo progetto”.
“Raccoglieremo tutti i semi del nostro Parco – continua – per difendere la biodiversità, il nostro tesoro più prezioso. Come si sono estinti alcuni animali così potrebbero estinguersi anche piante e fiori ed è nostro dovere dunque tutelarli in ottica di difesa del nostro futuro”.
– Claudia Monaco –