Proteggere i nidi sulle spiagge, sensibilizzare alla tutela della specie e studiare ogni aspetto di questo fenomeno. Con questi obiettivi, il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni insieme alla Stazione Zoologica Anton Dohrn – Centro Ricerche Tartarughe Marine di Portici, si impegna per la salvaguardia di uno dei protagonisti del mare del Cilento, la tartaruga Caretta Caretta.
L’accordo è stato stretto questa mattina presso la sede del Parco a Vallo della Lucania. Il progetto durerà tre anni e prevede l’attivazione di una serie di azioni di conservazione e di sensibilizzazione nel Parco e sulle sue coste, unici siti di riproduzione regolare della tartaruga marina comune oggi presente nel Mediterraneo occidentale.
Tre gli obiettivi specifici della collaborazione: proteggere tutti i nidi di tartaruga marina deposti nel Cilento; studiare i diversi aspetti di questo importante fenomeno in ogni processo; incrementare il livello di sensibilizzazione e conoscenza.
Sandra Hochscheid, responsabile Centro Ricerche della Stazione Zoologica Anton Dohrn, ha spiegato che è fondamentale proteggere ed individuare sempre più nidi, fare educazione ambientale, anche coinvolgendo i pescatori. “Abbiamo bisogno di incrementare il monitoraggio – ha spiegato –. In molte zone si tratta di nidi occasionali, il Cilento è invece zona di priorità di assoluta protezione perché il 50 per cento delle tartarughe nidifica in questo territorio”.
Soddisfatto anche il Presidente del Parco Nazionale Tommaso Pellegrino. “Questo fenomeno dimostra la qualità e il valore del nostro territorio – sottolinea – ecco perché il Parco non può non occuparsene. La Stazione Zoologica Anton Dohrn lavora instancabilmente da anni per la loro tutela. Questo nostro protocollo mira alla tutela dalla nidificazione alla nascita, agli studi scientifici, ad un’ampia campagna di sensibilizzazione. Il Parco è assolutamente attento a questi temi di grande pregio ambientale”.
“La tartaruga, tra le altre cose, è l’animale che abbiamo scelto per la campagna di comunicazione delle nostre aree marine protette perché lo rappresenta al meglio – ha aggiunto il Direttore per Parco Romano Gregorio – È nostro dovere tutelarla”.
Presente anche Andrea Affuso, direttore sanitario del Centro Ricerche della Stazione Zoologica Anton Dohrn.
– Marianna Vallone –